Repubblica: “L’estate più nera del calcio siciliano a rischio crac. Oggi a Palermo…”

“Amministrazioni controllate, sequestri preventivi e ultimatum. Ci sono questi termini nei discorsi dei tifosi siciliani più che promozioni da sognare e trattative di mercato da accarezzare. Quasi tutti i club siciliani sono andati nel pallone e cercano in un modo o nell’altro di venirne fuori. Il Palermo in tribunale La più grossa delle realtà siciliane è il Palermo che in B sta mettendo insieme 25 milioni di euro attraverso le cessioni dei contratti più pesanti per fare fronte alla prossima stagione dopo la mancata promozione in A. Sul club pende il ricorso al tribunale del Riesame che si deve pronunciare su due appelli: quello contro il doppio sequestro presentato dal presidente Giammarva di 1,1 milioni di euro dai conti del club e dal patron Zamparini per il sequestro di 100 mila euro in azioni; e quello della procura che chiede l’accoglimento della richiesta iniziale di sequestro di 50 milioni di euro. Oggi è fissata l’udienza: il tribunale del riesame potrà pronunciarsi subito o farlo al massimo entro cinque giorni. In sospeso, ma non c’è ancora la data dell’udienza, anche un altro appello al tribunale del Riesame: la procura chiede che vengano accolte le richieste di custodia cautelari già respinte una volta per Zamparini, il suo commercialista Anastasio Morosi e la segretaria Alessandra Bonometti. Nel complesso la società rosanero fino ad ora ha tenuto botta e dopodomani, sia pur ridimensionata nelle ambizioni, ripartirà da Rino Foschi e Bruno Tedino. Ultimatum Akragas C’è chi rischia di doversi arrendere. È il caso dell’Akragas: dopo il campionato di C concluso con la retrocessione, la società del presidente Silvio Alessi martedì ha lanciato l’ultimatum alla holding iraniana rappresentata da Karimonee ormai sparito nel nulla. Domani scadrà il termine per iscrivere la squadra al campionato di serie D, servono almeno 450 mila euro che il socio di maggioranza Marcello Giavarini e lo stesso Alessi non hanno. Il presidente si è detto disponibile a iscrivere la squadra «a patto che gli iraniani si facciano vivi, nelle more che si concretizzi il passaggio di proprietà nei giusti modi e con i tempi dovuti». Alessi teme che «anche questa trattativa possa risultare un grande bluff». Il Trapani cerca risorse La situazione è meno critica, ma solo nel senso che non ci sono rischi di cancellazioni immediate, a Trapani dove l’amministratore tecnico Paola Maria Iracani, nominata dopo le dimissioni di Vittorio Morace in seguito al sequestro preventivo di 10 milioni di euro, non ha grandi spazi di manovra. La proprietà è divisa a metà fra la Liberty Lines e Morace che non ha possibilità di intervento visto che la società è commissariata. Oggi scade l’invito a manifestare interesse per l’acquisto del club e sembra che nessuno si sia fatto avanti. L’unica nota positiva è che è stata assicurata la continuità aziendale con l’iscrizione al campionato di C, ma nel giro di una stagione c’è il rischio di vedere scomparire il calcio a Trapani. Catania torna al passato A Catania si cerca l’ennesima ricostruzione dopo avere fallito la promozione in B. Ormai tutto è nuovamente nelle mani dell’amministratore delegato Pietro Lo Monaco che sta cercando di rimettere insieme il blocco dei giocatori chedella serie A: a Lodi e Biagianti si è aggiunto il ritorno dell’argentino Llama. Il grosso del lavoro è stato mettere in sicurezza la società , adesso la promozione diventa obbligatoria. Siracusa, nuova proprietà C’è curiosità per l’inizio di un nuovo progetto a Siracusa dove il club ieri ha cambiato proprietario. L’ormai ex presidente Gaetano Cutrufo ha lasciato il cento per cento della società a Giovanni Alì. Il nuovo assetto prevede la promozione del direttore sportivo Antonello Laneri a direttore generale, ma ad alcuni tifosi la cosa non piace”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica”.