Repubblica: “La volata finale. Tre squadre in un punto per il secondo posto ai rosa serve vincere a Bari”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sull’ultima giornata di campionato che vede uno scontro a 3 per il secondo posto.

Per la classifica, per l’autostima, per la B. Il match clou di domenica, a Bari porta con sé un sovraccarico di contenuti e di risvolti. Dal quale non si torna indietro e si rifletterà sul campionato e sui play-off anche se Baldini ci gira largo con dichiarazioni del tipo: «Se arriviamo quarti è meglio perché non restiamo fermi, se finiamo secondi giochiamo meno», per non creare ulteriori tensioni e evitare un eccessivo peso alla vigilia di una partita determinante per il piazzamento finale. La B non aspetta, tocca al Palermo conquistarla cominciando a trarre, dalla trasferta che chiude la regular season, il massimo dei privilegi.

Non è solo una questione di orgoglio fra due grandi del sud. Mignani è già proiettato alla nuova scommessa, naviga con la mente altrove ma non perde da dieci turni malgrado il primato acquisito, segno che ci tiene a chiudere in bellezza; Baldini cerca la strada migliore e più breve per la promozione. Il destino non è solo nelle sue mani, nella crescita generale, nei gol di Brunori. Catanzaro e Avellino hanno una lunghezza di vantaggio ma mentre il Catanzaro affronta la Vibonese ormai retrocessa, l’Avellino fa visita al Foggia non ancora sicuro della qualificazione. Dall’esito delle sfide, dipendono la griglia e le date degli spareggi. Per i rosanero un paio di certezze: con una affermazione e il contemporaneo pareggio o sconfitta degli avversari il secondo posto sarebbe blindato. E con un punto sarebbe sicuro di qualificarsi come migliore “quarta”. Ma non è così semplice e non basta neppure gufare.

Il Bari non sembra intenzionato a mollare: a Baldini e compagni il compito di rovinargli la giornata. La stagione, infatti, per la neo promossa non è finita. Dopo il B-day, dal 30 aprile al 14 maggio, i biancorossi saranno impegnati nel triangolare della Supercoppa di C, praticamente lo scudetto, un traguardo prestigioso. Intanto, sarà una domenica di festa per i pugliesi che non vogliono macchiarla. Perché rallentare proprio ora? Il calendario di un pomeriggio speciale prevede un primo assaggio gioioso, al San Nicola, alle 15.30. Dopo due ore, il faccia a faccia con il Palermo e, subito dopo, la cerimonia di premiazione e la consegna del trofeo celebrativo della leadership del girone C di Lega Pro. Per Palermo, Avellino e Catanzaro vietato sbagliare. L’ultimo appuntamento sarà ovviamente decisivo e non solo in ottica secondo posto. Tutto è ancora aperto ma adesso è più chiaro il quadro dei possibili scenari tra le tre contendenti. Il Palermo conta nell’impresa e in uno scivolone delle altre. Per ottenere la seconda posizione, in caso di successo, la speranza è che le avversarie non prendano i tre punti.

Per il terzo posto, una fra Catanzaro e Avellino dovrebbe steccare e comunque in una ipotetica classifica avulsa i rosa sono al sicuro. L’ipotesi peggiore è ovviamente che la graduatoria resti immutata. Al Palermo, però, basterà non perdere per essere poi testa di serie al primo turno Nazionale visto che i suoi punti aumenterebbero a 67,6, in base al coefficiente per l’esclusione del Catania, impossibili da raggiungere per la quarta del girone B. Ma non è nella mentalità del tecnico e dei giocatori accontentarsi. Una collocazione migliore aiuta e non poco: se il Palermo finisce quarto, gli toccherà cominciare dal secondo turno del girone, il 4 maggio, con gara secca e con la prospettiva che nell’ipotesi di parità passa la meglio piazzata, il Palermo appunto. Con la terza piazza si entra in scena l’8, con rivincita al “Barbera” il 12. Nella migliore delle eventualità, il secondo posto, esordio fuori casa il 17 con ritorno in casa il 21, con la squadra di Baldini che, da testa di serie, a parità di gol supererebbe questa fase. Ecco la situazione. Tormentata e complicata. Come dare torto a Baldini? Troppi calcoli, troppi numeri per porsi domande: Bari è la sfida di prestigio e il Palermo deve onorarla possibilmente con una vittoria. Questa la sintesi. Per l’allenatore non ci sono mai limiti. Il resto si vedrà.