Repubblica: “I soldi non bastano, la Lega ora ripensa al canale tutto suo”

“Ieri la Serie A ha aperto le buste con dentro le offerte per la trasmissione dei prossimi tre campionati. E dentro c’erano “ solo” 760 milioni di euro contro i 990 preventivati dalla Lega. La differenza di 230 milioni tra realtà e aspettative è stata giudicata troppo alta dai presidenti e dunque è stato dato mandato a Infront di procedere a trattativa privata. Nei prossimi due giorni il n.1 dell’advisor, Luigi De Siervo, comincerà la sua grande partita a poker. Contatterà i broadcaster che ieri si sono presentati al bando ( Sky, Mediaset, Perform, Tim e Europa 7) e cercherà di ottenere qualcosa in più, minacciandoli di far saltare tutto e passare al piano B. Difficile però che riesca ad arrivare alla soglia richiesta ( appunto 990) ma nemmeno ad avvicinarsi. Molti presidenti accetterebbero di chiudere anche a 900-910. Inevitabilmente il pensiero è rivolto al suddetto piano B: quello che passa per l’accettazione dell’offerta presentata dell’Inter-mediario unico, lo spagnolo Mediapro – si parla di 900- 920 milioni contro una base d’asta di 1.050 milioni – e che porta a tutta velocità verso la realizzazione del Canale della Lega, tanto sostenuto dal presidente del Torino Urbano Cairo ( che, coincidenza, “ porta” la candidatura come ad di Lega di Javier Tebas, attuale n. 1 della Liga spagnola, manager molto vicino a Mediapro). Moltissime le perplessità e le obiezioni. Due su tutte. La prima ha a che vedere col conflitto di interessi in cui si verrebbe a trovare automaticamente Infront, che da contratto sarebbe il soggetto incaricato di realizzarlo. L’altra è di carattere numerico. Il progetto Lega Channel prevede di vendere lo stesso prodotto ( la Serie A) agli stessi soggetti (i broadcaster) di ieri, cioè Sky e Mediaset. Come potrebbe Mediapro ricavare un 10% in più dei 900- 920 mln messi in busta se Infront in due bandi non è riuscita ad andare oltre a 760? Possibile anche che si tratti di un mezzo bluff. La Lega potrebbe decidere di aprire la busta di Mediapro, giudicarla insufficiente, e indire in 15 giorni un terzo bando. Anche questa ipotesti sembra però avere dei contro. Più passa il tempo e più le squadre hanno l’acqua alla gola e i broadcaster acquistano forza. Soprattutto Sky. La tv satellitare ha messo sul piatto 572 milioni, e se da un lato è vero che li ha distribuiti in maniera tale da sbarazzarsi della possibile competizione con Perform ( la “ Netflix del pallone”) dall’altro è vero che è stato l’unico dei due soggetti storici a “ investire” nel calcio italiano ( Mediaset, invece, si è limitata a un’offerta di presenza, mettendo 200 milioni su un pacchetto che la Lega valutava 260). Difficile pensare che le offerte miglioreranno col passare del tempo. Qualcosa si comincerà a capire il 26 gennaio, quando finirà la prima mano della partita a poker”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica”.