Repubblica: “Closing Palermo, ormai manca davvero poco. Istituto inglese vuole però vederci ancora più chiaro nei conti del…”

“Ormai dovrebbe mancare veramente poco. In un senso o nell’altro, entro una decina di giorni si metterà la parola fine alla vicenda della cessione del Palermo dal Gruppo Zamparini al fondo rappresentato da Paul Baccaglini. I passi più concreti sono stati compiuti, ma restano ancora alcuni ostacoli da superare per arrivare alla definitiva conclusione dell’affare. Uno di questi ostacoli arriva dal profluvio di documenti che vengono chiesti di continuo dalla banca advisor. Lo stesso istituto di credito inglese che ha deciso di garantire sulla solidità di Baccaglini e dei suoi soci, vuole però vederci ancora più chiaro nei conti del Palermo. E così al Gruppo Zamparini continuano ad arrivare richieste di documenti che sono stati inviati e che serviranno a fare un altro passo verso la chiusura dell’affare. Carte su carte necessarie anche a definire, almeno da parte di Baccaglini e dei suoi soci, il reale valore del Palermo. Esiste, infatti, una richiesta fatta da Maurizio Zamparini all’epoca dell’inizio delle trattative quando il Palermo era una squadra che, anche se vicina alla retrocessione, aveva ancora la possibilità di salvarsi e restare in serie A con tutto quello che ne segue anche a livello economico. Adesso, ed è questo un altro degli ostacoli che si frappone alla chiusura dell’affare, il Palermo ha un valore certamente inferiore ed su queste basi che Baccaglini vuole discutere. Un ostacolo che però non è certamente insormontabile visto che le parti sono bene intenzionate a chiudere la trattativa della quale, per ragioni diverse, auspicano la conclusione. Zamparini perché le sue aziende non navigano nell’oro e perché il Palermo sarebbe il primo degli affari che il suo gruppo vorrebbe portare a termine con il fondo gestito da Baccaglini e dai suoi soci. Baccaglini perché è ormai talmente esposto nella trattativa che farla saltare sarebbe per lui un grave danno d’immagine.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”