Repubblica: “Caos Bari, la procura chiede il fallimento. Le ultime”

In Procura a Bari si celebra l’ultimo atto della Fc Bari calcio 1908 e si spengono le speranze dei tifosi. Il sostituto procuratore Giuseppe Dentamaro, che indaga con la collega Larissa Catella sul presidente del club biancorosso Cosmo Giancaspro, ha depositato al tribunale civile una istanza di fallimento della società. Poche ore prima la guardia di finanza aveva effettuato una nuova ispezione alla Banca Popolare di Bari, a caccia di chi nell’aprile scorso avrebbe aiutato Giancaspro a postdatare la valuta dei contributi pagati ai dipendenti. L’inchiesta ha molte sfaccettature e potrebbe avere anche molte ripercussioni. In sede penale e civile. Alla luce dell’istanza di fallimento i giudici civili valutaranno lo stato di insolvenza della spa, presupposto indispensabile per dichiararne il fallimento. Per la Procura si delinea « un quadro allarmante, attestante una pesante insolvenza dinamico- commerciale » , provocata da numerosi fattori: ci sono innanzitutto i 14 decreti ingiuntivi pendenti al tribunale di Bari, per un totale di 422mila euro. Nella richiesta il pm ricorda anche la vicenda del debito con l’Aqp da 10mila euro che aveva determinato l’interruzione dell’erogazione dell’acqua. C’è poi la vicenda degli F24 per il pagamento di stipendi, ritenute fiscali e contributi, nell’ambito della quale Giancaspro è indagato per falso: «Emerge ancora una volta la difficoltà della società di pagare regolarmente i debiti — scrive in proposito il pm — Nel caso di specie, l’assolvimento è avvenuto indebitandosi ulteriormente seppur con società collegata». Ma la parte più rilevante è quella che riguarda la situazione patrimoniale al 31 marzo: «Appare dirimente — fa notare la Procura — la vicenda relativa alla ricapitalizzazione della Fc Bari, a più riprese annunciata ( sia con gli atti ufficiali della società sia attraverso gli organi di stampa) » . E all’esito dei conteggi, quel che allarma sono i 4 milioni e mezzo di euro di patrimonio netto negativo che Kreare Impresa ( la società di Giancaspro che controlla il Bari) ha coperto soltanto con un milione 400 mila euro. Resta in rosso «un patrimonio netto negativo pari a 3 milioni 91mila euro ( al di sotto del capitale sociale), totalmente inidoneo all’assolvimento delle obbligazioni societarie. Infine — si legge ancora nell’istanza — non va sottovalutata la circostanza per la quale i conti rispetto al 30 giugno 2017 sono peggiorati » . L’ennesimo guaio, dunque, per una squadra che ha tentato di scalare la classifica e fare il salto in A e ora rischia di scomparire del tutto. Già nelle scorse ore la Federcalcio aveva respinto la richiesta di iscrizione al prossimo campionato, sulla base di numerosi motivi: a cominciare dal fatto che la società ha presentato una fidejussione firmata dalla società romena Onix Asigurari, sprovvista di rating. Manca, poi, la relazione della società di revisione alla semestrale del 31 dicembre 2017. Non sono state pagate le ritenute Irpef per tesserati per il periodo marzo e aprile 2018 né i contributi Inps di marzo, aprile e maggio. Non è stata versata l’Iva periodica del terzo trimestre 2017, non è stato fatto il ripianamento dell’indicatore di liquidità né quello del parametro Pa (si riferisce al capitale) e per concludere non si è portata a termine la ricapitalizzazione, fondamento essenziale per salvare la società. Si tratta di omissioni che potrebbero costare al Bari fra i 6 e gli 8 punti di penalizzazione. Il tutto mentre procede l’indagine penale, che va di pari passo con quella incardinata a Trani. Nell’ambito del filone barese, giovedì i finanzieri del Nucleo di polizia economico- finanziaria hanno effettuato una ispezione informatica presso la Banca Popolare di Bari, che conta già tre funzionari indagati per omessa vigilanza. Nel mirino degli investigatori c’erano alcuni computer dell’istituto, che sono stati passati al setaccio per risalire a quello da cui è partita l’autorizzazione a postdatare il pagamento degli F24. La mail sarebbe partita dalla casella di posta elettronica di un dipendente, a cui qualcuno avrebbe dato precise indicazione per agevolare Giancaspro. Ieri è stata la giornata delle dimissioni dal consiglio di amministrazione del Bari dell’avvocato Francesco Biga. Che seguono quelle del vicepresidente, l’avvocato penalista Raul Pellegrini”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.