Repubblica: “Il dossier: Boom per il Reddito. Ora 700mila siciliani ricevono l’assegno”

Il sito presentato dal ministro del Lavoro dello Sviluppo economico e vicepremier Luigi Di Maio durante la presentazione del sito ufficiale e della card del reddito di cittadinanza, Roma, 04 febbraio 2019. ANSA/ANGELO CARCONI

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Reddito di Cittadinanza e sui percettori in Sicilia.

È un pacchetto che vale due punti percentuali di Prodotto interno lordo. E adesso che il Reddito di cittadinanza rischia una compressione con la legge di bilancio appena varata dal governo Draghi, un politico che con questo strumento non è mai stato tenero, l’assessore regionale al Lavoro Antonio Scavone, non ha difficoltà ad ammetterne i meriti in tempo di pandemia: «In una realtà come la nostra — concede l’esponente del Movimento per l’autonomia — la misura è stata una camera di compensazione capace di frenare un malcontento che in altri momenti avrebbe rischiato di trasformarsi in reazione violenta» . Lo dicono i numeri: nel primo anno, il 2019, i beneficiari di almeno una mensilità in Sicilia erano 499.393, nel 2020 sono diventati 684.846 e quest’anno, nei primi 9 mesi, sono già 708.662, con un gettito da 1,7 miliardi.

Eccolo, il nodo: il Reddito di cittadinanza ha sorretto direttamente le finanze di un siciliano su 7, ma ha finito per sostenere i consumi di tutti. Tanto più che secondo l’ultimo Documento di economia e finanza della Regione la misura incide sul reddito circolante, cioè sul denaro che materialmente finisce nelle tasche di tutti i siciliani, per il 2,4 per cento. «Una contrazione del Reddito di cittadinanza — avvisa Vincenzo Provenzano, professore associato di Scienze economiche, aziendali e statistiche all’università di Palermo — porterebbe a una riduzione dei consumi e quindi a un impatto complessivo sul sistema » . Anche perché bisogna essere realisti: «Nessun provvedimento per la creazione di posti di lavoro — osserva il segretario della Uil siciliana, Claudio Barone — può arrivare a sostenere così tante persone in tempi ragionevoli. Bisogna però evitare che questo strumento disincentivi l’accettazione di offerte di lavoro, soprattutto a breve termine».