Processo al Parma: ecco tutte le parole in aula

L'udienza del processo sportivo riguardante i messaggi Whatsapp sospetti inviati dal calciatore del Parma Emanuele Calaiò alcuni giorni prima della partita tra la sua squadra e lo Spezia, seguita dai giornalisti in una sala adiacente all'aula del processo presso il Tribunale Federale nazionale della Figc, Roma, 17 luglio 2018. ANSA/CLAUDIO PERI

Parma e Chievo Verona rischiano la Serie A. La sezione disciplinare del Tribunale federale nazionale giudicherà il Parma e il suo tesserato Emanuele Calaiò il calciatore è accusato dalla Procura diretta da Giuseppe Pecoraro di tentato illecito (articolo 7 del codice di giustizia sportiva) per aver inviato dei messaggi sospetti ai giocatori dello Spezia alla vigilia dell’ultima giornata del campionato di Serie B, poi risultata decisiva ai fini della promozione del club ducale in Serie A. Alle 15, sempre in via Campania, finiranno invece a giudizio Chievo e Cesena insieme ai presidenti Luca Campedelli e Giorgio Lugaresi, oltre ad altri 18 dirigenti dei due club chiamati a rispondere per responsabilità diretta e oggettiva. La Procura federale accusa Campedelli e Lugaresi di aver sottoscritto le variazioni di tesseramento di alcuni calciatori indicando un corrispettivo superiore al reale e di aver contabilizzato nei bilanci plusvalenze fittizie.

 

13.23 – Finisce qui il dibattimento

13.20 – L’avvocato di Emanuele Calaiò: “Le parole di Terzi sono chiare: Calaiò si lamentava sempre con i compagni per non essere ‘picchiato’ in allenamento. Ogni caso si deve contestualizzare, non è una equazione matematica o algebrica”

12.58 – Prende la parola Luca Carra, amministratore delegato del Parma: “La società è nata tre anni fa sotto dei punti cardine: lealtà e correttezza. Noi sensibilizziamo i nostri tesserati su quello che deve essere il comportamento dentro e fuori dal campo. Non vogliamo che venga offuscata la nostra magnifica impresa sportiva: tutto quello che abbiamo conquistato lo abbiamo fatto sul campo”

12.53 – Chiacchio ha poi ricordato alcuni precedenti legati al processo “Dirty Soccer”, una questione “molto più grave: Paganese e Poggibonsi hanno ricevuto un solo punto di penalizzazione per il comportamento dei rispettivi dirigenti – ha ricordato Chiacchio – Come si fa a chiedere due o addirittura sei punti per il Parma? Non è una società come Paganese o Poggibonsi? Anzi ha un merito in più, arriva dalla Serie D. E poi la procura non considera un altro aspetto: pur con due punti di penalizzazione nell’ultima Serie B, il Parma avrebbe comunque il diritto di giocare i playoff. La richiesta della procura federale è incomprensibile, sono esterrefatto”

12.50 – “Come è possibile chiedere due punti di penalizzazione afflittivi in una vicenda come questa? Come fa ad esistere la responsabilità oggettiva per la società Parma? Qual è il potere di controllo di una società sugli sms? E’ incomprensibile la richiesta della Procura federale, sono esterrefatto”. Questa l’arringa difensiva dell’avvocato Eduardo Chiacchio che difende gli interessi del Parma

12.25 – Lo sfogo di Calaiò: “Non vi nego che ho passato una estate di inferno, non sono mai stato coinvolto in niente e non mi aspettavo di arrivare a questa situazione per dei messaggi innocui, stupidi e scherzosi che non avevano un secondo fine. Non ho mai pensato minimamente di alleggerire l’andamento della partita e dei miei compagni di squadra. Ogni giorno ho visto le foto sui giornali come se fossi un criminale, ho dovuto giustificarmi con i miei figli anche piangendo. E’ veramente brutto, bruttissimo, non lo auguro a nessuno. Io ho 36 anni, sono quasi alla fine della mia carriera, ho fatto 20 anni di calcio e ho girato grandissime piazze: Napoli, Genova, Siena, Catania, Spezia, Parma. In tutte le piazze ho lasciato il segno, non solo a livello tecnico ma fuori dal campo. Io sono sempre uscito pulito, queste cose non le faccio. Sono una persona corretta, i sette campionati che ho vinto sul campo e con la mia correttezza. Tutti i miei compagni sanno che persona sono e mi dispiace che non ci siano De Col, Terzi, Micheli: speravo che loro ci fossero perché avrebbero confermato questo fatto qui. Mi sono sempre comportato lealmente, sono stato un esempio per i giovani. Vorrei finire la mia carriera come l’ho iniziata: dando tutto me stesso, non vorrei finire la carriera macchiata da queste situazioni che non appartengono al mio mondo. Faccio fatica anche a parlare perché sono amareggiato e non pensavo di arrivare a questo punto”.

12.15 – Le parole dell’avvocato di Emanuele Calaiò: “Procura Figc ha esagerato, richiesta spropositata. Se il comportamento di Calaiò corrisponde ad un illecito sportivo ce ne andiamo tutti al mare perché tutte le partite del calcio italiano sono illecite. Se la sua condotta e i suoi messaggi rappresentano illecito sportivo tutte le partite del calcio italiano e mondiale sono illecite. La procura avrebbe dovuto chiedere scusa a Calaiò per una richiesta di accusa infamante e assurda”

12:13 – LA RICHIESTA COMPLETA DELLA PROCURA FIGC

12.05 – Ecco le parole del procuratore federale aggiunto Tornatore: “Riteniamo che la sanzione debba essere applicata alla stagione appena conclusa per essere afflittiva. Se invece questo tribunale ritiene che la sanzione debba venire applicata al prossimo campionato di Serie A, questa procura chiede di poter rimodulare la richiesta per renderla afflittiva nei confronti del Parma e dunque chiede sei punti di penalizzazione”.

12.01 – Pesante richiesta sanzionatoria avanzata dalla procura per Emanuele Calaiò: quattro anni di squalifica e 50 mila euro di multa

12.00 – Il procuratore federale aggiunto Gioacchino Tornatore chiede due punti di penalizzazione per il Parma da scontare nel campionato di Serie B 2017/2018 (in questo caso perderebbe la promozione in Serie A) o in alternativa sei punti di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato di Serie A 2018/2019.

11.43 – La richiesta del Palermo è stata accolta, al contrario di quella del Venezia che è stata dichiarata inammissibile

11:29 – Palermo e Venezia chiedono di essere ammesse come parte interessata al processo, il Tribunale federale si riserva di decidere in Camera di Consiglio

11:20 – È appena cominciato negli uffici di via Campania, a Roma, il procedimento sportivo davanti al Tribunale federale nazionale sui fatti legati a Spezia-Parma, ultima giornata dello scorso campionato di Serie B. La procura federale ha deferito l’attaccante del club ducale Emanuele Calaiò, difeso dall’avvocato Paolo Rodella, per la presunta violazione dell’articolo 7 del codice di giustizia sportiva (tentato illecito), in relazione ai messaggi inviati al calciatore dello Spezia ed ex compagno di squadra Filippo De Col quattro giorni prima dell’incontro del 19 maggio scorso. Il Parma, difeso dal legale Edoardo Chiacchio, deve invece rispondere per responsabilità oggettiva: la procura avanzerà oggi le proprie richieste sanzionatorie, la società emiliana rischia anche di perdere la promozione in Serie A.

(Sportface.it)