Pif all’attacco di Zamparini: «Meglio un club solido che la serie A allo sbando. Io tifo…»

Il signor Piefrancesco Diliberto, in arte Pif, attore, conduttore, giornalista atipico come si definisce lui stesso, lo aveva già detto in radio qualche anno fa.«Io tifo per il Palermo non per la squadra di Zamparini, lui ti licenzia anche così», schioccando le dita, insomma. Un sostenitore tiepido, si direbbe, che tra l’altro ammetteva una antica simpatia per la Juventus. Ma poi, vai a spulciare e scopri che Pif è nato nel giugno del 1972, mentre si concludeva il campionato in cui il Palermo tornava in serie A con Arcoleo, Landini e Reja (in campo). Forse, con il sangue , si è mescolata subito in lui un po’ di sana passione rosanero: e infatti, presentendo ieri la stagione 2 de «La mafia uccide solo d’estate», che sbarca su Rai Uno il 26 aprile e che racconta coraggio e tormenti di una famiglia come tante nella Palermo insanguinata Anni 70-80, Pif parla da tifoso verace. «Saliremo in A? Più che la promozione mi preoccupano il futuro e le intenzioni di Zamparini. Andare nel massimo campionato per poi rischiare di retrocedere subito non avrebbe senso. Meglio un progetto solido, con una proprietà convinta, anche a costo di restare in serie B, che una serie A vissuta allo sbando». Dichiarazioni da supporter affezionato più alla maglia che alla categoria, disposto a sacrificare un po’ di gloria, le trasferte a SanSiro o all’Olimpico, pur di contare su un club stabile. Del resto, cosa è successo al Palermo promosso nel 1972? È retrocesso subito, penultimo, con solo tre vittorie e 41 gol presi. Proprio quello che Pif non vorrebbe. Come tutti i tifosi,probabilmente“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.