Palermo seconda stella: City Football Group pianta la prima bandierina araba nel pallone tricolore. Adesso le galassie aumentano

L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sul City Football Club che rileverà il Palermo.

Fare rete nel calcio moderno non è più solo un imperativo sul campo, dove resta fondamentale buttare il pallone in porta. Ma sta diventando un’abitudine a livello proprietario soprattutto per i gruppi stranieri più influenti che non si limitano al controllo di un solo club, come era abituale fino a pochi anni fa. Il City Football Group rappresenta il caso più eclatante di una strada intrapresa sempre più spesso.

L’altro esempio di successo è quello della galassia Red Bull basata soprattutto sull’intreccio tra Salisburgo e Lipsia. La multinazionale austriaca possiede anche il Liefering, seconda squadra di Salisburgo e fondamentale trampolino di lancio per quasi tutti i giovani talenti che poi salgono di livello. Poi New York Red Bull negli Stati Uniti, Bragantino e Red Bull Brasil di Campinas nel Paese sudamericano. Questo universo, che fa capo al colosso delle bibite energetiche, ha messo in moto un grande movimento tecnico che ha formato tantissimi giovani e molti allenatori emergenti tra Austria, Germania e Stati Uniti, partendo dall’insegnamento di Ralf Rangnick. Sono soprattutto i fondi finanziari a puntare sulla rete di partecipazioni. Ne è un esempio RedBird, neo-proprietario del Milan, che possiede anche il Tolosa in Francia e ha comprato il 10% di Fenway Sports, il gruppo che ha fatto tornare in alto il Liverpool.

Oppure 777 Partners, il fondo che ha rilevato il Genoa da Enrico Preziosi, possiede Red Star di Parigi e ha messo nel mirino Standard Liegi e Vasco da Gama. Ci aveva provato anche Suning che avrebbe voluto creare sinergie con squadre in Belgio e Portogallo, e per questo motivo aveva chiamato Walter Sabatini. Ma ha dovuto rinunciare a causa della retromarcia del governo cinese nel calcio. Tra i motivi alla base di queste multiproprietà calcistiche c’è la volontà di avere squadre di livello differente per testare i giovani in funzione delle esigenze dell’ammiraglia del gruppo. Ma anche quella di sfruttare i benefici legislativi dei vari Paesi. Non a caso tutti hanno un club in Belgio dove le norme sull’utilizzo degli extra-comunitari sono molto generose.