L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla difesa del Palermo in tilt.

Un’emorragia difensiva che non si riesce a fermare e che di fatto ha messo la parola fine sul sogno promozione diretta. Il Palermo fa la conta dei danni che ha lasciato la partita persa contro il Venezia e la prima cosa che salta all’occhio è un’impostazione difensiva che non riesce a garantire quell’equilibrio che Corini cercava da inizio stagione. I 41 gol subiti in 30 partite di campionato sono il risultato concreto di uno squilibrio tattico e soprattutto difensivo che non si accoppia con le ambizioni di una squadra che vuole lottare per salire di categoria.

Mantenere una media di 1,3 gol subiti a partita non è da squadra che vuole andare in Serie A, anche se in fase offensiva si riesce a fare tanti gol. Delle prime sei squadre in classifica, infatti, il Palermo è l’unica formazione che ha superato quota 40 gol subiti fino a questo momento. La capolista Parma ne ha presi 30, il Venezia 35, la Cremonese 24 e il Como 33. Numeri molto distanti, forse troppo, rispetto ai 41 incassati da Pigliacelli. In questa speciale classifica, il Palermo è la quinta difesa peggiore della Serie B dietro a società che non stanno di certo lottando per qualcosa di importante: solo Lecco, Feralpisalò, Sampdoria e Spezia hanno fatto peggio dei rosanero, che hanno messo in mostra dei limiti di organizzazione difensiva mai risolti.

Il Palermo è la quarta peggiore squadra del campionato per reti subite nelle gare casalinghe (21) dopo Lecco, Feralpisalò e Sampdoria. Reti evitabili se solo la squadra restasse concentrata e compatta, visto che sia in occasione del secondo gol subito contro il Venezia, così come il terzo subito contro la Ternana, le marcature sono arrivate da rinvio del portiere. Anche nel gol di Raimondo, infatti, una lettura sbagliata sul rinvio dal fondo ha permesso alla punta della Ternana di presentarsi a tu per tu con Pigliacelli per la rete del momentaneo 3-1.