L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’attacco del Palermo.

Una sorta di crisi identitaria e una lunga lista di infortuni avevano costretto Corini ad accantonare temporaneamente il 4-3-3 a novembre, ma dal ritorno nel match di Parma al modulo sviluppato in estate il Palermo è diventato una macchina da guerra realizzativa come mai era avvenuto nei mesi precedenti. Per la prima volta il tecnico raccoglie, in termini sia di gol segnati che di produttività offensiva, i frutti del suo lavoro tattico: il merito principale va agli interpreti per i quali il 4-3-3 è stato cucito su misura, vale a dire i due esterni offensivi arrivati nello scorso mercato.

Il girone d’andata di Insigne e Di Francesco è stato in linea con quello di squadra: un eccellente avvio con una rete a testa alla Feralpisalò (il numero 17 l’ha messa a segno 5’ dopo l’esordio in rosanero), un’involuzione difficile da spiegare a fine ottobre e la rinascita di dicembre con il ritorno di gol e assist. L’incapacità di incidere in alcuni frangenti aveva sollevato i primi dubbi sulla centralità dei due nel progetto del Palermo nonostante un curriculum di tutto rispetto, ma quando sono stati chiamati in causa nelle ultime uscite la risposta è stata da grandi giocatori e ora il loro posto nell’undici titolare sembra destinato a diventare intoccabile.

Insigne è tornato dall’inizio contro il Pisa, dopo aver saltato le tre partite precedenti per una lombalgia acuta, e si è fatto valere con un gol e due assist, per poi dare continuità al suo gran momento facendo tremare la traversa a Como e realizzando un altro passaggio vincente con la Cremonese. Di Francesco, che a novembre si era infortunato contro la Sampdoria (lesione al soleo), ci ha messo un po’ di più a ingranare e dopo i pochi spunti con Catanzaro e Parma ha ritrovato vivacità: con il Pisa lo ha fermato solo la traversa (in rovesciata su assist proprio del numero 11), con Como e Cremonese è tornata la precisione e le reti in campionato sono diventate 3, già una in più dell’intero 2022/23.

Un altro fattore che spiega la rinascita di Insigne e Di Francesco è un’intesa finalmente efficace con l’uomo che completa il tridente: la poca connessione con Brunori nei primi mesi di campionato aveva in parte determinato l’inizio sottotono del numero 9 in zona gol, ma a dicembre il Palermo ha ritrovato il cannibale realizzativo delle stagioni precedenti. Parte del merito è anche degli esterni offensivi, che hanno assistito due delle tre reti di Brunori: Di Francesco gli ha servito la palla del 2-0 a Parma (nella prima marcatura, da 40 metri, il passaggio vincente era stato di Coulibaly), Insigne quella dello stesso parziale con il Pisa. Il capitano non ha ancora avuto modo di ricambiare, ma con le sue giocate ha aperto loro maggiori spazi sulle fasce: non a caso, il gol del numero 17 al Sinigaglia nasce proprio da un velo del centravanti, bravo ad accorgersi in tempo di essere in fuo rigioco e lasciare il pallone al compagno in posizione regolare.