Palermo in B, Baldini: «Per me i ragazzi erano come mia figlia Valentina, la svolta dopo aver mostrato loro una sua foto» (VIDEO)

Silvio Baldini ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di “Rai Sport”.

Ecco alcuni passaggi e una clip:

«Consapevole di aver fatto un miracolo? Diciamo che io sapevo che quando c’è stata la chiamata di Castagnini, il destino mi stava dando la possibilità di riprendermi ciò che mi era stato tolto 18 anni fa. Ho vissuto i playoff nel modo più tranquillo possibile, senza angoscia. Anche dopo il secondo gol con l’Entella, pensavo che le cose sarebbero andare nel modo giusto. Nel calcio ci sono sempre due medaglie, poteva andar bene e poteva andar male, ma non riuscivo ad avere un dubbio per questo finale. Dopo la serie di pareggi in campionato ero molto arrabbiato. La squadra mi aveva deluso. Avevo dato a chi giocava meno la possibilità di farlo e loro non l’avevano colta. Io non avevo voluto nessuno a gennaio, volevo solo tenermi chi avevo nonostante fossero ritenuti non all’altezza. Per me quei ragazzi erano come mia figlia Valentina, che è una bimba disabile. La gente non vede una bimba, ma un mostriciattolo. A me non accade perché la guardo con gli occhi dell’amore. È un dono, un angelo. Se siamo qui a parlare è perché ho questo dono. L’ho detto alla dirigenza e ai giocatori che non avrei voluto nessuno perché loro erano come la mia Valentina. È stata la mia forza. Ha aiutato il Palermo a trovare la strada sul campo. Sono immagini talmente belle che il gioco del calcio non c’entra nulla. Alla fine mi sono visto in un film in cui non sono l’attore, ma lo spettatore.  A casa mia ogni giorno è una festa. Ci viviamo questi momenti. Il calcio è un veicolo di espressione di vita. Quando alleno mi sento una persona più viva, anche se le cose non vanno bene. È un modo per sentirmi me stesso ed essere protagonista della mia vita. Se quello che io faccio arriva soltanto agli ipocriti allora preferisco non allenare. L’importante è non arrendersi mai. Il calcio non è solo tattica e moduli, ma espressione di te stesso e di amore. È un qualcosa che gli altri devono sempre rispettare. Facendo così, anche se è solo una goccia nell’oceano, produrrò un piccolo effetto e aiuterò le persone a migliorarsi. La tua commozione è un regalo non solo a me, ma a tutti».