Palermo, effetto City: rosanero internazionali

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul City Group approdato al Palermo.

Inizia l’era del Palermo City, dodicesima stella di un rosario calcistico (lo stesso sito del Manchester ieri ha ufficializzato l’acquisto dei rosanero da parte del gruppo anglo arabo) diffuso in tutto il Mondo e impostato su tecnologia e managerialità. Una svolta di metodo e capacità finanziarie, la prima sfida in Italia della holding di Mansour. Il giorno del debutto ha visto una presentazione brillante e misurata in cui, oltre a Mirri, ha parlato solo Ferran Soriano, vice presidente del Manchester City, attorniato dai collaboratori decisivi per la trattativa (da Giovanni Gardini all’avvocato Galassi, membro del board inglese, fino a Diego Gigliani, l’argentino direttore operativo delle squadre del gruppo che dovrebbe rivestire il ruolo di amministratore delegato del Palermo) ma nessuno dei quali è intervenuto non ricoprendo al momento cariche ufficiali. «E’ presto per definire l’organigramma – ha spiegato Soriano – nei prossimi giorni parleremo dei dettagli».

Soriano frasi cult. Ambizioso ma con giudizio: «Prima cosa la stabilità in B, ma noi vogliamo la A al più presto». Diplomatico il giusto: «Ovviamente abbiamo un budget ma non dò numeri, diciamo che è pensato per gli obiettivi che vogliamo raggiungere». Fiducioso sul risultato: «Negli ultimi 18 mesi abbiamo vinto campionati in 5 paesi diversi, Inghilterra, Usa, India, Bolivia, e arrivati nelle massime serie in Francia (Troyes) e Spagna (Girona)». Spiritoso sull’amico Guardiola: «Pep sa tutto ciò che facciamo, mi ha detto tranquillo a Palermo c’è il sole come a Barcellona». Chirurgico nel ricordare chi c’è alle spalle: «I nostri investitori sono emiratini, americani e cinesi, e quando abbiamo parlato del Palermo tutti hanno subito risposto con entusiasmo».

Bagno di folla. Il piazzale Vycpaleck di fronte lo stadio era colmo di 500 tifosi che hanno accolto la nuova proprietà con cori e striscioni. Ma il “Group” se l’aspettava. «Sappiamo cosa rappresenta Palermo nel calcio – ha confermato Soriano – avevamo deciso di venire prima della promozione, poi è stato impressionante vedere i play off con tutta quella gente. Metteremo il 100% delle nostre capacità, lavoro e umiltà, abbiamo fatto entrare il Palermo in una famiglia e possiamo dire che il suo futuro è al sicuro. Ora dovremo convincere i palermitani a venire, serve il loro aiuto per far crescere il club. Lo stadio deve essere sempre pieno». Prima mossa la continuità tecnica e dirigenziale: Dario Mirri al vertice sia pure con una quota minoritaria, Baldini e Castagnini si occuperanno della squadra coadiuvati dall’esperto del gruppo Luciano Zavagno, il nucleo del Palermo che giocherà in B sarà un mix fra gli eroi della promozione e innesti mirati. Soriano è stato attentissimo al rispetto delle competenze: «Né io né Mirri ne parleremo, le decisioni toccano agli organi tecnici».