Palermo: due facce della stessa medaglia. Quando manca quel… “quid”

Che sarebbe stato un Palermo nuovo era già ben chiaro a tutti, ma la squadra vista ieri più che nuova è meglio definirla inedita. I rosanero sono usciti dal campo del “Rigamonti” con un ottimo punto, ma non tutti possono essere soddisfatti. Dal punto di vista della classifica il pareggio contro le Rondinelle può essere considerato un buon risultato viste le numerose assenze a causa degli impegni delle Nazionali, un po’ meno confortante quello che si è visto dalla cintola in su della squadra di Tedino.

Il Palermo sperimentale sceso sul terreno di gioco sicuramente ha dimostrato di essere ben messo in campo e diversi giocatori si sono messi in mostra per grinta e cattiveria agonistica, ma alla squadra rosanero mancava qualcosa nei 16 metri finali. Nulla da dire sul reparto arretrato, compreso il portiere, che si è disimpegnato in maniera eccellente dimostrando, come affermato da Tedino, che non ci sono titolari e gregari.

Non si può dire la stessa cosa, però sugli esterni ed in avanti. Se Murawski e Gnahoré non hanno assolutamente fatto rimpiangere Jajalo e Chochev, sicuramente quello che poteva fare qualcosa in più è Rolando. Dal laterale ex Latina ci si aspetta molto di più, anche soprattutto considerando le buone premesse viste durante il ritiro estivo. Pochi spunti, per lo più tutti facilmente contrastati dalla difesa lombarda. Troppo timido anche Morganella, che ieri ha festeggiato da capitano le 100 presenze in maglia rosanero.

Capitolo a parte merita l’attacco. Le assenze di Trajkovski e Nestorovski pesano come dei macigni. È proprio della mancanza di loro due che il Palermo ha maggiormente sofferto. E’ mancato quello spunto, quell’imprevidibilità che aveva contraddistinto i rosanero nella prima giornata contro lo Spezia. Embalo fa troppo poco, l’esterno guineano non è entrato mai effettivamente nella gara e non è riuscito ad essere una vera e propria costante. Discorso diverso per La Gumina che ha pagato carissimo l’esordio da titolare, troppa pressione, troppo senso di responsabilità.

Questo è quello che è mancato alla squadra rosanero. La prestazione in sé non è da buttare, si è vista la mano di Tedino e le sue idee sono entrate nella testa di tutti i calciatori. Si è notato, invece, il fatto che la squadra messa in campo era davvero sperimentale, un insieme di calciatori che hanno provato a dare tutto, ma che non avevano mai praticamente giocato insieme. Si conoscevano poco. Nonostante ciò tutti hanno eseguito alla perfezione le indicazioni dell’allenatore ed hanno provato a dare l’anima, rispondendo: “Ci sono anche io”. Ma se questo è il Palermo B… c’è da stare tranquilli.