Notte di fuoco al “Renzo Barbera”: il Palermo non dà segni di vita e i tifosi perdono la pazienza. La salvezza ora diventa un’impresa!

In casa Palermo è sempre più notte fonda, altra occasione sprecata dagli uomini di Novellino che ieri contro la Lazio hanno rimediato un sonoro 0-3, mancando l’appuntamento con i tre punti che, viste le sconfitte di Carpi e Frosinone, avrebbero consentito all’intero ambiente di respirare in vista soprattutto della proibitiva gara che attende il Palermo domenica prossima a Torino contro la Juventus.

I circa 22 mila spettatori che ieri hanno gremito gli spalti del “Renzo Barbera” per Palermo-Lazio hanno assistito ad un vero e proprio scempio, anzi due. Uno dentro ed uno fuori il terreno di gioco: per quanto concerne il campo, la gara è stata caratterizzata ancora una volta, dalla mancanza di gioco e di agonismo da parte degli undici rosanero. Scesi in campo con un “nuovo” modulo, sono andati in svantaggio già all’8’ di gioco con un gol di Klose. Rete che ha spento anzitempo la vitalità della squadra di Novellino, mai entrata in gioco. Al quarto d’ora l’attaccante biancoceleste si è poi ripetuto e all’ex Favorita è calato il gelo.

Gli spalti iniziano a svuotarsi, con il tifo organizzato che ha lasciato i propri settori incendiando gli striscioni in segno di contestazione ed è qui che arriva il secondo scempio. Da questo momento in poi, il campo comincia ad essere falcidiato da petardi, fumogeni e pezzi di sanitari smantellati dagli ultras, che causano la momentanea sospensione del match da parte di Gervasoni; la gara stenta a ricominciare ma poi riprende nonostante le proteste dei tifosi. Per tutto il resto del secondo tempo il ‘Barbera’ è piombato nel silenzio, con qualche fischio e scoppio di petardi che interrompevano l’imbarazzante clima e davano vita ad uno “spettacolo” surreale. Episodi che quasi sicuramente porteranno alla squalifica del campo per almeno due giornate.

I tifosi hanno ormai perso la pazienza e ieri lo hanno urlato forte e chiaro con insulti e intimidazioni sia durante che dopo la gara. Dal campo non è arrivata la reazione richiesta in settimana, neanche con l’ingresso di Nino La Gumina, l’unico applaudito della serata. Il momento in casa Palermo continua ad essere più nero che rosa. Nonostante una salvezza ancora in gioco ed una classifica ancora tutta da definire, Palermo e il Palermo sembrano ormai rassegnati alla retrocessione con sei giornate d’anticipo.

I segnali dal campo continuano a non essere confortanti ed il motto di squadra e tecnico “Restiamo uniti” ha perso ormai di valore, con i tifosi sul piede di guerra che ieri hanno messo a ferro e fuoco il “Barbera”. Riuscire a salvarsi con un clima così rovente non sarà una passeggiata, anche se la matematica non ha ancora decretato il verdetto finale.