Nasce il Palermo. Tutti al Barbera nel segno di City. La certezza è che il club non sarà una succursale

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul nuovo Palermo che nascerà oggi al Renzo Barbera.

Il grande giorno è arrivato e per il Palermo inizia una nuova era. Il semaforo verde scatterà questa mattina alle 11 allo stadio “Renzo Barbera” in occasione della conferenza di presentazione del City Football Group, holding fondata dallo sceicco Mansour che ha rilevato il pacchetto di maggioranza del club.

Si è fatto un bel regalo di compleanno Dario Mirri (resterà con la carica di presidente e una quota del 20 per cento) che ieri ha compiuto 53 anni e che oggi in sala stampa sarà al fianco dei nuovi proprietari chiamati a illustrare il nuovo assetto societario e i programmi che hanno in mente per rilanciare le ambizioni del club. E sotto la lente di ingrandimento ci sarà anche il tema delle infrastrutture come il centro sportivo, asset di primaria importanza nel progetto de City Football Group. Va registrata da parte del Comune di Torretta, luogo in cui sorgerà la struttura, la conclusione dell’iter per l’omologazione del campo in erba sintetica dell’impianto comunale affidato in gestione al Palermo e adiacente all’area in cui nascerà il centro sportivo vero e proprio.

In questo contesto, in ogni caso, attenzione particolare al mercato. A prescindere dal cambiamento, il processo di costruzione della squadra per il quale già da diversi giorni stanno lavorando sia il ds Castagnini che Baldini ha bisogno di un ritmo sostenuto anche perché tra sei giorni i rosanero inizieranno il ritiro a Boccadifalco e, tra nodi da sciogliere, quello dei giocatori col contratto scaduto il 30 giugno e i nuovi innesti.

OBIETTIVI. Obiettivi? In attesa dell’affondo per l’attaccante Matteo Brunori (27), per il ruolo del portiere è nata un’idea Antonio Donnarumma del Padova e piace anche il belga Jari Vandeputte , 26enne centrocampista di proprietà del Vicenza reduce da una buona stagione al Catanzaro, ma al di là dei nomi va detto che gli operatori rosanero dovranno fare i conti con alcuni paletti. La certezza è che il Palermo non sarà una succursale del Manchester City sia perché è stato stabilito un massimo di tre acquisti in prestito da una singola squadra sia perché in B non è possibile tesserare giocatori extracomunitari provenienti dall’estero e dopo la Brexit gli inglesi sono considerati tali. E’ probabile, in virtù della presenza nell’area scouting di Luciano Zavagno, che uno dei serbatoi da cui prendere elementi di prospettiva sia il Sudamerica (nel Girona, altro club della galassia City Group, in prestito dai Citizens giocano gli argentini Dario Sarmiento e Nahuel Bustos che hanno avviato l’iter per diventare comunitari) ma solo in relazione a giocatori in possesso del doppio passaporto.