Repubblica: “Morto Vaccarella il preside volante ha finito di correre”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla scomparsa di Ninni Vaccarella.

Il preside volante ha spento il motore. È morto ieri a 88 anni Ninni Vaccarella, leggenda dell’automobilismo siciliano, vincitore tre volte della Targa Florio e ambasciatore della Sicilia nel mondo per citare Luca Cordero di Montezemolo. « Con Vaccarella – è il ricordo dell’ex presidente della Ferrari – scompare un pilota che ha legato il suo nome a tante vittoriose imprese della Ferrari, un tifoso e amico che è sempre stato vicino a me e alla scuderia».

Proprio Enzo Ferrari quando parlava di lui ripeteva che «se la Sicilia avesse un volto automobilistico, sarebbe quello di Ninni Vaccarella» , uno che ha umanizzato il concetto di successo sportivo. Faceva la vita normale tutti i giorni, sfoderando un talento eccezionale nei fine settimana, quando svestiva i panni da preside della scuola Oriani di Palermo per indossare casco, tuta e guanti e volare sui circuiti di mezzo mondo. «Mi ha chiamato il bimbo – racconta Arturo Merzario, 78 anni, che con Vaccarella ha corso e vinto l’edizione 1975 della Targa Florio – visto che per me anche se hanno cinquant’anni i figli come Giovanni Vaccarella restano sempre bimbi, per dirmi che il suo papà se n’era andato. Ma è morto di vita, non ha avuto eventi traumatici, si è vissuto tutto quello che aveva da viversi e poi è sfrecciato via. Sono veramente dispiaciuto, perché io ho iniziato a correre nel ‘62 quando lui era già un pilota affermato. Ho potuto imparare da lui parecchi trucchi, soprattutto facendo tante gare su strada più o meno importanti. In quel periodo c’erano gli stradisti più che i piloti da circuito, perché le piste erano pochissime: c’era solo Monza e Vallelunga era un ippodromo asfaltato, non era proprio una pista com’è oggi».