L’ex rosa Belotti nei guai Lancini: “Mi deve 5 milioni: l’ho denunciato”

L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma su Andrea Belotti e su una vicenda che lo vede coinvolto fuori dal campo.

Nella Roma, partita tra l’entusiasmo dei propri tifosi ma che oggi stenta a trovare la giusta quadratura, ci sono ancora molti personaggi in cerca d’autore: uno di questi è Andrea Belotti, sulla carta pezzo pregiato dell’ultimo mercato estivo, però ancora a secco in campionato. Per approfondire la controversa parabola del Gallo siamo andati a cercare chi lo ha accompagnato nel suo percorso di crescita fin da quando vestiva la maglia delle squadre giovanili dell’AlbinoLeffe. Ovvero il suo agente storico Sergio Lancini, con un passato da calciatore professionista in più squadre: Bologna, Spal, Siena, Modena… Lancini, quando nasce il rapporto con Belotti?

«Giocava ancora nelle giovanili dell’AlbinoLeffe e mi accorsi di lui come un attaccante di prospettiva e con grandi margini di miglioramento, per questo lo sostenni anche se in un primo momento il club bergamasco non sembrava intenzionato a puntarci». Successivamente arriva l’esordio in Serie B. «Fu una bella soddisfazione perché, dopo aver fatto molto bene in Primavera, segnò all’esordio a Livorno ed ebbi la consapevolezza di averci visto lungo, tanto che già dopo le prime gare di Serie B club più importanti iniziarono a chiedermi informazioni. La stagione successiva, in Serie C, servì a farlo crescere ancora tanto che si confermò un attaccante di grande prospettiva».

Quando collocherebbe il momento del salto? «Certamente il passaggio al Palermo rappresentò l’indubbia consacrazione: Perinetti fece di tutto per ingaggiarlo perché lo riteneva pronto a far parte di un reparto che annoverava calibri quali Vazquez e Dybala. Ed ebbe ragione visto che Belotti si ritagliò uno spazio importante nei due anni in rosanero». E su cosa verte il contenzioso? «Al momento pendono addirittura due giudizi: il primo riguardante il risarcimento per la revoca di fatto del mandato, che mi impedì di partecipare sia alle trattative per un eventuale trasferimento sia al rinnovo con il Torino in seguito negoziato senza il mio coinvolgimento; il secondo, in vece, ha a oggetto la violazione del contratto con il quale ero stato incaricato di gestire i diritti d’immagine del giocatore, gestione dalla quale sono stato immotivatamente estromesso. Insomma, alla fine uno “scherzo” da quasi 5 milioni, ma deciderà il giudice».

Ma dei diritti di immagine non se ne occupava SoBe di Gianluca Voulaz? Così si diceva a Torino. «È emerso questo: a una riunione con un possibile nuovo sponsor, lo stesso Belotti riferì ai presenti, tra cui il sottoscritto, che bisognava parlare con la SoBe Sport, società alla quale aveva da poco affidato la gestione dei suoi diritti di immagine, a totale insaputa mia che ero stato incaricato, in via esclusiva, e ripeto, via esclusiva, nel 2016. Anche in questa occasione, quindi, venivo completamente estromesso da qualsiasi attività, come accaduto con il rinnovo di contratto con il Torino e con la cessione dei diritti di immagine del suo matrimonio alla rivista Chi».