L’analisi di Ignazio Arcoleo: “Di Carmine e Pazzini? La difesa giochi alta”

“Stellone prepara la trasferta di Verona consapevole di dover giocare contro una squadra blasonata e ambiziosa che sta attraversando un mare in tempesta per i risultati deludenti fin qui ottenuti. La protesta dei tifosi scaligeri che hanno intenzione di disertare gli spalti della curva in segno di dissenso e contestazione verso le decisioni e le scelte della società, ne è la conferma. Se così sarà, si preannuncia un clima che potrebbe rivelarsi una trappola per i rosanero. Senza pressioni derivanti da un tifo contro, gli uomini di Grosso- scrive l’edizione odierna de la  “Gazzetta dello Sport” con l’analisi dell’ex rosanero Ignazio Arcoleo- potrebbero trovare serenità per esprimersi al meglio. Stellone ha la possibilità di continuare la marcia trionfale che ha portato il Palermo al primo posto. Per questo chiederà ai suoi giocatori di concentrarsi su tutti i più importanti dettagli che regolano tempi e modi del pressing ultra offensivo. La difesa andrà tenuta alta per due fondamentali motivi: il primo è quello riferito all’aspetto tattico che vuole i reparti stretti e corti, il secondo riguarda le caratteristiche tecniche delle punte avversarie, Di Carmine e Pazzini, fortissimi in area di rigore. Grosso fa giocare la sua squadra con il 4-2-3-1, che vede Henderson e Colombatto sulla linea mediana a sostegno delle due ali Ragusa e Laribi e delle due punte Di Carmine e Pazzini. Sostanzialmente Grosso e Stellone adottano stessi sistemi di gioco, ma i rosanero sono più eclettici e dinamici degli avversari, non perfetti nella fase di copertura nella quale lasciano spesso i due mediani isolati. Il pronostico è favorevole al Palermo, ma non bisogna sottovalutare la prevedibile reazione di orgoglio del Verona alle critiche scaturite dalla sconfitta di Brescia. Il Palermo ha il vantaggio di arrivare a questa sfida con il reparto avanzato che ha fatto il pieno di gol con le nazionali”.