La Sicilia: “Fallimenti e rinascite, Catania vuole ripartire. Bando del Palermo da ispirazione”

L’edizione odierna de “La Sicilia” si sofferma su quelle che saranno le manovre per far rinascere il calcio a Catania prendendo da esempio quanto accaduto tre anni fa a Palermo.

La scomparsa del calcio professionistico a Catania è solo l’ultima triste pagina che documenta la terribile crisi italica del pallone, frutto di oggettive gestioni scellerate. I numeri sono clamorosi. Si annoverano, stando a noti studi, 76 esclusioni/fallimenti in serie C che hanno come comune denominatore, nella maggior parte dei casi una gestione nociva e poco lungimirante. Aspetti che contano soprattutto se fatti convergere con l’obiettivo ambizioso dell’amministrazione comunale etnea, di prendere ispirazione per il nuovo bando di avvisi che hanno contraddistinto la ripartenza di numerose società al sud Italia.

A Palermo, dove nel 2019 si assistette alla clamorosa vicenda delle pec inviate a tempo scaduto dai proprietari, la mancata iscrizione al campionato cadetto dovette accelerare l’iter procedurale della giunta comunale del sindaco Leoluca Orlando, il quale assicurò n avviso pubblico di 6 pagine e 9 allegati, appellandosi al celebre art. 52 comma 10 delle N.O.I.F. La procedura esplorativa contenente la manifestazione d’interesse, stilata il 12 luglio 2019, durò 10 giorni e puntò su diversi elementi considerati dal Comune “salienti”: l’organizzazione e la gestione della prima squadra e dei relativi obiettivi agonistici, la valorizzazione del settore giovanile e del settore femminile: progetti di rivalutazione territoriale in chiave marketing e coinvolgimento della tifoseria: progetti social collaterali.

All’avviso risposero in sei e il titolo fu assegnato al duo Mirri-Di Piazza in rappresentanza di Hera Hora, ma ai nastri di partenza spuntarono anche tre cordate, una holding amministrata da Ferrero e persino un fondo arabo. Le modalità? Le stesse indicate dall’assessore Sergio Parisi nella manifestazione che plasmerà l’amministrazione etnea. Costo minimo 300mila euro come da norme federali, per un ammontare totale di un milione a titolo di contributo alla Figc. Palermo oggi, non vivrà nell’oro ma respira.