Infantino: «Il calcio non è la priorità, fino a che c’è un rischio non si gioca»

«Nessuno si aspettava quello che è successo, non eravamo pronti. C’è gente che soffre, che muore. E vediamo che ancora tanta gente non ha capito la situazione. In Italia i numeri sembrano scendere, ma solo perché sono state prese le giuste misure. Bisogna tenere duro e stare a casa, rispettare il prossimo. Vogliamo tornare a giocare, ma oggi la salute è la priorità. Per la prima volta il calcio non è più la priorità numero uno. E’ triste ma è così. Il calendario? Bella domanda. Prima c’è la salute, fino a che c’è un rischio non si gioca, se bisogna aspettare di più lo faremo. Non dobbiamo mettere a rischio la vita delle persone per una partita di pallone. Giocheremo quando potremo, forse a luglio, forse ad agosto. Non è giusto per quelli che lottano e soffrono in questi giorni parlare di giocare il prima possibile, non è giusto». Queste le parole del presidente della Fifa, Gianni Infantino, rilasciate in una diretta Instagram di Ronaldo, in merito alla ripresa del calcio dopo l’emergenza Coronavirus.