Il Palermo City fa già sognare. Soriano: «In A prima possibile»

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla presentazione di ieri del City Group e riporta le parole di Soriano.

Lavoro, umiltà e pazienza. Perché l’obiettivo è chiaro e non lo nasconde nessuno, ma bisogna procedere per gradi. Ferran Soriano, la mente che ha dato vita al City Football Group, accoglie Palermo nella «famiglia» globale creata nel 2013 e oggi in grado di controllare club in giro per il mondo, ai più alti livelli del calcio professionistico. Lì dove i rosanero vogliono tornare in fretta: «Il nostro sogno è andare in Serie A e sarà il nostro obiettivo nei prossimi anni», ammette il dirigente catalano. «Sappiamo che è un obiettivo ambizioso – prosegue il Ceo della holding con sede a Manchester – ma questo club merita la A. Bisogna andare passo dopo passo e lavorare tanto, lo vogliamo fare nel rispetto della storia del Palermo».

Senza strafare, senza proclami facili, senza tempistiche dettate dall’entusiasmo: «L’umiltà è importante, la pazienza è importante. Lo sappiamo perché siamo gente di calcio e il nostro obiettivo, prima di tutto, è consolidarci in Serie B. Ovviamente vogliamo andare in A, sogniamo di farlo velocissimi, ma dobbiamo fare tutto passo dopo passo». Di sicuro, il City sa come si fa: «A Troyes siamo andati in Ligue 1 al primo anno, a Girona ci sono voluti tre anni per tornare in massima serie». Palermo, però, non è Troyes e non è Girona.

Lo dice la storia del club e lo dicono i numeri di una piazza capace di portare al «Barbera» più gente di quanto ne potrebbero contenere i due stadi delle «consorelle» in Francia e Spagna messi insieme: «Col Palermo sarà diverso – prosegue Soriano – tutti i nostri club sono trattati diversamente. Abbiamo creato New York da zero, sette anni fa, non c’è un blueprint per fare tutto nella stessa maniera. Da oggi, il Palermo fa parte di una famiglia che la aiuterà per fare ciò di cui ha bisogno per essere diverso da altri club».

Se questa differenza possa significare ritornare, un giorno, a far sventolare la bandiera rosanero nelle competizioni europee, è tutto da vedere: «Tutti abbiamo un sogno e dobbiamo portare i tifosi con noi. Questo si fa con comunicazione e onestà». Per la Uefa, due club controllati dallo stesso proprietario non possono partecipare alle stesse competizioni o tornei collegati tra loro (quindi no Champions League ed Europa League, per intenderci, ma sì a Champions League e Conference League). Ma tali questioni si affronteranno quando il Palermo potrà tornare ad ambire, sul campo, a certi traguardi. Il presente è la Serie B ed è su quello che bisogna concentrarsi, senza stravolgere il gruppo che ha trionfato negli scorsi play-off di Serie C, a partire dal ds Castagnini e dal tecnico Baldini, presenti allo stadio per conoscere il nuovo management: «Per ds e allenatore – ammette Soriano – è una questione di stabilità. Nella storia del Palermo c’è stato un momento in cui ci sono stati 28 allenatori in 11 anni, non si può lavorare così. Allenatore e ds hanno fatto un lavoro molto buono ed è la ragione per cui stanno con noi. Poi la seconda ragione è la stabilità. Possiamo lavorare con Baldini come abbiamo fatto con tutti gli altri nostri allenatori».

Anche perché la metodologia è comune e, in qualche modo, la «detta» Guardiola. Proprio con l’allenatore del Manchester City, Soriano racconta di aver avuto un siparietto particolare: «Guardiola mi ha chiesto se c’è il sole a Palermo, magari per venire un giorno qua a lavorare… Sa tutto quello che facciamo, lui e altre persone nel gruppo sono entusiasti di questa opportunità. Adesso ogni giocatore del Palermo sarà seguito da 4.000 persone in tutto il mondo». Anche quelli del vivaio: «Il settore giovanile è fondamentale per noi in tutti i nostri club e lo sarà nel Palermo. Vogliamo dare un’opportunità a tutti i ragazzi siciliani di talento di crescere nel calcio, con la metodologia migliore del mondo. Possono andare anche in Belgio o negli Stati Uniti, faremo tutto per far sì che ogni giovane di talento, a Palermo, si alleni con noi».