Il Palermo all’assalto della Feralpisalò

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla gara di questa sera del Palermo contro la Feralpisalò.

Corri, Palermo, corri. Adesso solo la fatica può fermare la squadra rosanero. Ma non perché la Feralpisalò debba considerarsi inferiore ai rosa. È una buona formazione quella di Vecchi, ce lo sentiamo dire da tutte le parti e non avrebbe eliminato la Reggiana se non lo fosse. Una squadra costruita nel tempo, che gioca bene e possiede calciatori di esperienza tra cui l’attaccante Siligardi e l’ex rosa Pisano; una squadra che da anni prova a salire in B nonostante non abbia uno stadio adeguato alla serie cadetta, né un pubblico per sostenerla. Nel ricco Nord capita che piccole realtà sorrette da solide aziende capitanate da appassionati possano consentirsi certi… lussi.

Ma anche l’Entella è una buona squadra, e lo è anche la Triestina, squadre probabilmente più complete del Palermo. Eppure sono state eliminate dai rosa, che non hanno dovuto neppure ricorrere ai vantaggi assegnati alle teste di serie. In entrambe le doppie gare il Palermo ha vinto in trasferta e pareggiato in casa, paradossalmente il Palermo ha costruito questa semifinale per la promozione in B lontano dal proprio pubblico. E l’ha costruita in un modo sempre uguale, nell’unico modo a disposizione di chi sa di non essere superiore per tecnica individuale o per esperienza. Correndo più degli avversari. La corsa, abbinata all’agonismo e alla buona organizzazione tattica, è la grande e nobile arma con cui il Palermo sta cercando di conquistare un traguardo impensabile fino a un paio di mesi fa. E dovrà esserlo ancora, perché il Palermo è questo, non ha risorse di riserva, Baldini non lo ha cambiato più da Potenza in poi e per fare meglio degli avversari dovrà aggredirli anche stasera, dovrà azzannarli ai polpacci come ha fatto con l’Entella, che sabato nella prima mezzora di gioco non ha passato la metà del campo.