Il Fatto Quotidiano: “Matteo Messina Denaro, i pm ora indagano sulla “profezia” di Baiardo”

L’edizione odierna de “Il Fatto Quotidiano” si sofferma su Salvatore Baiardo la cui intervista con Massimo Giletti sul boss Messina Denaro si è rivelata profetica. Adesso indagano anche i pm.

Salvatore Baiardo e le sue profezie non interessano solo i telespettatori. La Procura di Palermo e quella di Firenze hanno disposto l’acquisizione dell’intervista di Massimo Giletti nella quale l’amico (ed ex favoreggiatore) di Giuseppe Graviano nei primi anni ’90 sosteneva nell’autunno scorso che Matteo Messina Denaro era molto malato e si sarebbe fatto arrestare per fare un ‘regalino’ al Governo Meloni. Il ‘regalino’ in realtà non era gratis. Sempre secondo la lettura di Baiardo, infatti, all’arresto clamoroso sarebbe poi seguita una riforma desiderata dai boss: l’abolizione dell’ergastolo ostativo che impedisce ai mafiosi ergastolani non ‘pentiti’ di uscire dal carcere.

Quell’intervista è suonata profetica il 16 gennaio. Dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro il video è stato visto in una settimana da 5 milioni e mezzo di persone sul web. Da allora Baiardo è diventato una star. Probabilmente lo vedremo ancora alla trasmissione di Massimo Giletti a discutere, con i magistrati in studio, della sua intervista. E anche i pm di Firenze e Palermo probabilmente lo sentiranno nei prossimi giorni. Pure il conduttore Massimo Giletti potrebbe essere ascoltato a sommarie informazioni. C’è un passaggio dell’intervista che ha attirato l’attenzione degli investigatori. Alla domanda insistente di Giletti su chi fosse la fonte delle notizie, Baiardo ha risposto che la dritta veniva da “un ambito palermitano ma non dai fratelli Gravianoo” e ha aggiunto che “a Palermo non ci sono solo i Graviano”. A quel punto Giletti ha buttato lì una riflessione non banale. Il conduttore tv, che ha trascorso molte ore con Baiardo a fine ottobre in Sicilia, e prima, in occasione della precedente intervista sul lago d’Orta, ha detto “A Palermo c’è Guttadauro per esempio del quale si parla molto” e Baiardo ha replicato “ci sono altre persone”, senza confermare né chiarire (né smentire) se quel cognome c’entrasse.

GILETTI non ha esplicitato a quale Guttadauro si riferisse e perché tra tanti nomi abbia fatto proprio quello. Magari questa è una delle curiosità che hanno anche i magistrati. I fratelli Guttadauro noti alle cronache per fatti di mafia sono tre, due condannati e uno invece assolto. Giuseppe, detto ‘il medico ’per il suo passato di chirurgo all’Ospedale Civico di Palermo, storico padrino del mandamento mafioso di Brancaccio. Classe 1948, nato a Bagheria, è detenuto. A febbraio 2022 era andato ai domiciliari, per l’età e l’assenza di ragioni cautelari. A giugno del 2022 però è stato riportato in carcere: per i Carabinieri del Ros erano emersi elementi sulle violazione agli obblighi di non comunicare. Giuseppe Guttadauro venne anche coinvolto nell’indagine, denominata ‘talpe’, che costò una condanna (scontata) per favoreggiamento con aggravante di mafia a 7 anni all’ex governatore siciliano Totò Cuffaro. Il fratello, Filippo Guttadauro, ha finito di scontare la pena ma si trova (tra le proteste dei radicali) al cosiddetto ergastolo bianco nel carcere di Tolmezzo per scontare una misura di sicurezza. Filippo è il cognato di Messina Denaro avendone sposato la sorella Rosalia Messina Denaro. Filippo è anche il papà di Lorenza Guttadauro, l’avvocato che l’ex latitante ha scelto come difensore. E poi c’è il terzo fratello, Carlo, un importante imprenditore del settore pesca con interessi in Turchia e Tunisia, che vive a Bagheria, assolto nel 2006 in appello dopo una condanna in primo grado per le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia nel 2003.