Il Fatto Quotidiano: “Chievo e Juventus. Metti in atto la grande truffa del secolo? Non ti succede niente”

L’edizione odierna de “Il Fatto Quotidiano” si sofferma sull’inchiesta Plusvalenze e in particolar modo su Chievo e Juventus.

Rubi una mela? Ti mandano alla sedia elettrica. Metti in atto la grande truffa del secolo? Non ti succede niente. Nel calcio italiano quel che capita è questo. Non ci credete? Estate 2021. Il Chievo Verona, che per i problemi dovuti alla retrocessione in B ha accumulato 18 milioni di debiti tributari, si accorda con l’Agenzia delle Entrate per un pagamento rateale in dodici cartelle come già altri club, con la benedizione della Figc, in passato. Il club si accorge però che non gli è possibile avviare il piano di pagamento perché una legge del governo Conte, varata in piena pandemia a tutela dei contribuenti morosi, in difficoltà causa Covid, ha vietato l’emissione di cartelle esattoriali da marzo 2020 a settembre 2021: niente cartelle, niente pagamenti rateali. Bloccato paradossalmente da una legge dello Stato che gli si ritorce contro, il club veneto viene così escluso dal campionato, perde la proprietà dei suoi giocatori, fallisce, scompare. Di lì a poco la Paluani di Campedelli viene ceduta all’asta alla Sperlari per 7,6 milioni. Esecuzione compiuta. Requiescat in pace. Autunno 2022.

La Juventus, indagata dalla Procura di Torino per falso in bilancio, false comunicazioni rivolte al mercato, fatture per operazioni inesistenti e altro, e già finita come società quotata in borsa nel mirino della Consob, annulla l’assemblea dei soci del 28 ottobre e la rinvia al 23 novembre. Come mai? Per il presidente Agnelli la Procura ha chiesto gli arresti domiciliari e l’estromissione da qualsiasi ruolo dirigenziale, nella Juventus o in altre società; il gip ha respinto la richiesta ma la Procura ha fatto appello. Al primo punto dell’odg dell ’assemblea c’è infatti l’approvazione del bilancio 2021-22, chiuso in perdita per 254,3 milioni; se è vero, come sostiene la Procura, che nei tre bilanci sotto indagine (2018, 2019, 2020) ci sono 216 milioni di perdite nascoste con “strategia delinquenziale ” attraverso il sistema delle plusvalenze e delle cosiddette “manovre stipendi”, il dubbio che nel nuovo bilancio qualcosa di poco chiaro ci sia è quantomeno forte.

La finta rinuncia dei giocatori a tre mensilità nel 2019-20, con risparmio di 67,5 milioni e accordo per il pagamento, con scritture private, fuori da ogni norma, è già stata smascherata grazie alle intercettazioni (su tutte la chat del garante Chiellini: “Ragazzi state tranquilli, vado dal presidente e firmo una scrittura a garanzia”; il capitano spiega poi che il club diramerà un comunicato “diverso” per “questioni di Borsa” e che è indispensabile non farne parola) e alle ammissioni dei giocatori stessi. Ma anche per le plusvalenze c’è un problema: la Juventus come società quotata in borsa redige i bilanci secondo i princìpi contabili internazionali che non le consentono di dare a un bene immateriale –il cartellino di un giocatore lo è – un valore soggettivo: esso deve corrispondere al valore netto del bene iscritto a bilancio. Se ad esempio hai Pjanic a bilancio con 4,4 milioni di ammortamento-cartellino per altre tre stagioni, il suo valore è 13,2 milioni: se lo scambi con Arthur non puoi quindi valutarlo 60 + 5 di bonus, ci sono 51,8 milioni di troppo. Cosa succederà?, vi starete domandando. Per quanto attiene al calcio, niente: ad aprile la Procura federale ha già frettolosamente assolto la Juventus. Ora ha chiesto a Torino le nuove carte, ma vi ricordate di Suarez a Perugia? Già. La messa (in scena) è finita: andate in pace.