Gozzi ripunta il mirino sulla serie B: «L’Entella farà un salto di qualità. Eliminazione a Palermo brucia»

L’edizione odierna de “Il Secolo XIX” si sofferma sulla reazione di Gozzi, patron dell’Entella, dopo l’eliminazione contro il Palermo.

All’Entella è mancato tanto così dal compiere quella che sarebbe stata una delle più grandi imprese della storia biancoceleste. Aver messo alle corde il Palermo e silenziato i 34 mila del Barbera con l’uno-due di Merkaj e Karic non può bastare quando sei arrivato a un passo dal colpo dell’anno: dallo 0-2 poi si è arrivati al 2-2 si sono qualificati i siciliani.

«Ci ho creduto. A un certo punto ho veramente pensato che i ragazzi potessero regalarci quest’impresa. Resta l’orgoglio d’aver lottato sino alla fine come leoni in una cornice di pubblico e con un’atmosfera straordinaria. Rammarico? Certo, ci è mancato quel quid in più, la maturità che serve nel momento cruciale della gara, come altre volte era già accaduto in stagione, ma lo staff e i ragazzi meritano solo applausi e ringraziamenti».

La quindicesima stagione di Antonio Gozzi alla guida dell’Entella s’è conclusa con un quarto di finale dei playoff e un’eliminazione che brucia, ma non sa di ridimensionamento. «No, non lo è. Siamo partiti da un cumulo di macerie o la riflessione del presidente – e siamo arrivati a giocare una delle partite più importanti della nostra storia, davanti a un pubblico da serie A. Questo resta e dev’essere la base per continuare la crescita. Doveva essere un’annata di transizione e ricostruzione, volevamo e dovevamo voltare pagina e l’abbiamo fatto. Il nostro percorso è stato altalenante, ma sono convinto che siano state poste le basi per il futuro dell’Entella. Penso a ragazzi come Merkaj, Kadic, Rada, Sadiki che sono il nostro domani e la testimonianza di quanti talenti sottovalutati ci siano in giro».