Giornale di Sicilia: “Rosanero formato… Juve, quante analogie con la «Signora»”

“Palermo, in questo momenti sembri… la Juve. La premessa è d’obbligo: nessuno vuole spingersi verso paragoni azzardati o addirittura blasfemi. Ma mettere a confronto i percorsi di Juventus e Palermo non per forza è esercizio da chiacchiere da bar. Tutto va fatto ovviamente con le dovute proporzioni, le due squadra non hanno in comune solo le circostanze di trovarsi in vetta alla classifica dei rispettivi campionati. C’è qualcosa di più. Da come viene gestita la rosa alla qualità dei giocatori. Sì, perché se la Juventus ha più di qualche elemento fuori categoria, anche il Palermo ha calciatori che tutta la serie B invidia. Così come c’è similitudine nel lavoro dei due allenatori.

Titolari in… panchina

Il primo aspetto che salta all’occhio sono le alternative. Della Juve si dice ormai da qualche anno che i campioni d’Italia hanno una seconda squadra in panchina, probabilmente in grado di battere chiunque in Italia. Ne manca uno? Nessun problema ne entra un altro allo stesso livello se non più forte. Forse il Palermo non avrà una seconda squadra in panchina, ma le seconde linee rosanero di quest’anno rappresentano una forza che nessuno ha in B.

Tutti protagonisti

La vera forza di questi due allenatori, inoltre, è la gestione del gruppo. Non basta avere, infatti, l’imbarazzo della scelta. Bisogna anche avere il carisma e la personalità per fare in modo che il gruppo accetti le scelte tecniche. E il modo migliore per farlo è coinvolgere tutti, un fatto non scontato. È stato questo infatti, a detta dei protagonisti, il segreto del tournover di Stellone. E se qualcuno mugugna? Sia Max, sia Stellone hanno dimostrato di non piegarsi mai. Vedi le panchine di Higuain e Dybala lo scorso anno e il confronto a muso duro lo scorso anno tra il tecnico rosanero e Nestorovski.

Mai lo stesso modulo

Avere squadre competitive e con giocatori duttili permette poi a questi due allenatori di divertirsi e non rimanere intrappolati nello stesso modulo. Così capita che i due allenatori passino dalla difesa a 3 a quella a 4. O che un giorno Max si svegli e decida di giocare con un modulo a cinque stelle o che Stellone per la partita col Pescara decida di utilizzare un modulo mai usato prima e con quattro attaccanti. Voli pindarici per gli altri, non per loro due, che fino ad ora hanno sempre trovato equilibrio.

L’esempio Barzagli

A proposito della vittoria sul Pescara: mai come in questa occasione è sembrato di vedere un Palermo «Allegriano». Qualcuno ricorda quando il tecnico bianconero decise di usare Barzagli come esterno destro? È un po’ quello visto con Bellusci impiegato terzino destro domenica scorsa. Lo stesso difensore ha detto di avere preso esempio da Barzagli per i movimenti. In fase di non possesso la difesa rosa si trasformava in una difesa a tre. Altre somiglianza? Trajkovski largo a sinistra si accentrava come faceva spesso Mandzukic, liberando Aleesami a tutta fascia come Alex Sandro e Falletti alla Cuadrado sulla destra”.

Questo quanto scrive l’edizione odierna de il “Giornale di Sicilia”  che fa il paragone tra il Palermo di Stellone e la Juventus di Allegri.