Giornale di Sicilia: “Procuratori, risparmi per tre milioni. Senza i consulenti slavi…”

Il Palermo alla voce costi del proprio bilancio ha un risparmio netto sui procuratori perché adesso senza gli «amici» di Zamparini i costi si sono ridotti di 3 milioni di euro. Nel 2018, scrive l’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”, la quota per i procuratori è di 1,8 milioni di euro. Cifra che rende il Palermo la terza società tra quelle di serie B per volume di spesa (davanti solo Benevento e Verona che si portano dietro le commissioni dell’ultimo anno in A). Taglio netto per le casse rosanero che nel 2017 pagarono quasi 5 milioni per i procuratori. Le operazioni della prima sessione di Lupo lasciavano presagire a questo taglio visto che i calciatori acquistati non erano legati ai procuratori vicini all’ex patron rosanero. Con Foschi, in estate, la musica non è cambiata e la spesa per i procuratori si è ridotta di 3,1 milioni di euro. Taglio fondamentale visto che i procuratori sono la categoria a cui il Palermo deve più soldi. Le transazioni effettuate in questo periodo riguardano i rinnovi dei contratti di Accardi e Fiordilino (gestiti entrambi da Giuseppe Accardi), l’ingaggio di Fiore (per il quale sono intervenuti due agenti, Materazzi e Tricoli) e gli acquisti estivi di Mazzotta (con procuratore Napoli), Brignoli (Vigorelli) e Haas (Noguera). Nell’elenco, reso noto dalla Figc, vengono inoltre inserite come transazioni il rinnovo del contratto di Pirrello e la cessione di Gnahoré (gestito da Colombini) in prestito con obbligo di riscatto all’Amiens.