Giornale di Sicilia: “Piange (o ride) il telefono? Il giudice non applichi la legge del più furbo”

Attesa per oggi la sentenza dal Tribunale Federale sul caso Parma. L’edizione odierrna de “Il Giornale di Sicilia” ha riportato un’analisi sul processo e sulle richieste. Ecco quanto si legge:

“Vediamo cosa si inventano stavolta. E’ il giorno del giudizio, oggi dovrebbe arrivare la sentenza sul caso Parma. Il Palermo aspetta con ansia, perché in ballo c’è un eventuale ripescaggio in Serie A. Non sono proprio bruscolini. La richiesta della Procura federale è stata pesante ma allo stesso contraddittoria. Il Parma è finito nella melma per colpa dei messaggi Whatsapp di Calaiò ad alcuni ex compagni dello Spezia, prima dell’ultima partita della passata stagione di B. L’accusa è di tentato illecito. La pena in questi casi è afflittiva, ovvero si deve togliere qualcosa in classifica, in modo da creare un danno alla squadra che ha usufruito di un vantaggio illecito. La Procura ha chiesto 2 punti di penalizzazione da scontare nella stagione appena finita, ma si è anche riservata un’alternativa: 6 punti in meno nel prossimo campionato. E qui la musica stona. Se venisse accolta questa richiesta subordinata il Parma salverebbe la A. Di afflittivo ci sarebbe poco, di artificioso tanto. Perché i giudici dovrebbero inventarsi una sentenza ad hoc, con tanto di motivazioni. Una prima volta è già accaduto e non è passato neanche tanto tempo. Il dispositivo del giudice sportivo su quanto successo nella finale di ritorno dei play-off di Frosinone è stato bizzarro. Un compromesso che non ha fatto bene al calcio italiano e che ha anche creato un pericoloso precedente. La speranza è che oggi Tribunale federale non tiri fuori un’altra…magia. Se i giudici ritengono che in quei messaggi di Calaiò c’era un tentativo di accomodare la partita con lo Spezia, il Parma deve pagare con una penalizzazione nella stagione appena finita. Calaiò quel vantaggio non se lo procurava per se, ma per la sua squadra, che infatti è andata in Serie A proprio grazie a quei tre punti. Checche ne dica Lucarelli (comprensibile, ma sostenere che in tulle le categorie circolano tanti messaggi come quelli di Calaiò è un autogol), non ci possono essere altre vie d’uscita se il tentativo di illecito è riconosciuto. Non farlo sarebbe pericoloso e grave. E creerebbe un altro precedente, come quello di Frosinone-Palermo. Praticamente da quest’estate il nostro calcio tollererebbe (o quasi) invasioni di campo prima del 90′, palloni lanciati dalle panchine per interrompere il gioco e anche messaggi amichevoli prima di una partita. Della serie, fate i furbi e verrete puniti quanto basta per non perdere l’acquisito. Speriamo che oggi non sia così”.