Gds: “Trovata la cura al mal di trasferta. Il Palermo passa ad Avellino”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla gara vinta ieri dal Palermo.

Finalmente una vittoria esterna. Dopo oltre quattro mesi il Palermo torna al successo lontano da casa (il primo della gestione Baldini) e lo fa sul campo più difficile della Serie C. Ad Avellino, dove in questa stagione non era passato nessuno. Così, il Palermo resta l’unica squadra del campionato a non avere mai perso sul proprio terreno. Ancora una volta il grande protagonista della partita è stato Brunori, che non si ferma più. Ha segnato il suo diciassettesimo gol stagionale, l’ottavo di fila, pareggiando al 15’ con un gran tiro al volo di destro la rete segnata un minuto prima da Matera.

Ed ha propiziato al 4’ della ripresa il secondo gol del Palermo con una poderosa fuga a sinistra. Sul cross di Brunori corretto da Tito, Valente ha calciato a botta sicura di sinistro, la palla ha carambolato sulla traversa interna, sbattendo oltre la linea di porta e finendo la corsa in rete, dopo aver sfiorato la schiena di Dossena. Dopo questa rete il Palermo ha poi difeso il vantaggio senza mai rischiare, favorito anche dall’espulsione di Tito (uno dei migliori dell’Avellino) al 22’ della ripresa. Tito è stato espulso per doppia ammonizione, la seconda per proteste, e da quel momento la squadra di Gautieri ha attaccato confusamente, sorretta solo dalla forza della disperazione.

Una vittoria importantissima per la classifica e per il morale ma che deve essere letta nel modo giusto, per evitare facili entusiasmi. E per dire con chiarezza che per vincere i play-off il Palermo dovrà fare di più. Non potrà affidarsi soltanto alle prodezze di Brunori, alla tenacia di Valente e De Rose, a una impostazione tattica che al netto di qualche svarione difensivo sembra la migliore possibile. Per andare in B, l’unico obiettivo possibile, il Palermo deve fare ancora meglio, perché ieri contro un Avellino privo di giocatori importanti (Maniero, Silvestri e Kragl i più significativi) non ha giocato una gara epica. A dirla tutta, aveva giocato meglio a Francavilla la squadra di Baldini, ieri ha sfruttato le occasioni che ha avuto ed è stato fortunato in un paio di situazioni. Però, è una squadra che ormai ha un filo logico, che si basa sulla pressione forte degli attaccanti e di Luperini, sulla spinta sull’esterno di Valente e che ieri ha avuto anche in Soleri un interprete importante a sinistra. Benché in un ruolo non suo, l’att accan[1]te ha dato tanto sul piano della cor[1]sa, frenando le incursioni di Rizzo.

È stato un Palermo generoso, pratico e senza fronzoli. Un Palermo che aveva iniziato male per colpa, o per merito, di Kanoute che da buon ex ha giocato la sua migliore partita stagionale. Partendo da destra (nella ripresa ha cambiato fronte e poi è andato a giocare centrale al fianco di Maniero) ha saltato spesso Giron e Marconi e al 14’ ha servito una palla in area a Matera. Che ha ricevuto con le spalle alla porta, s’è girato con estrema facilità beffando Lancini ed ha battuto Massolo con un diagonale che non è sembrato irresistibile. Brunori ha gelato subito l’euforia dei padroni di casa con quel gol al volo appena in area che ha riportato le squadre in parità e per qualche minuto Palermo ed Avellino se le sono date a viso aperto. Andando una volta per parte vicini al gol. Al 21’ Brunori è scappato sul filo del fuorigioco, si è presentato davanti a Forte, ha tentato lo scavetto come a Francavilla e s’è lasciato parare la conclusione. Alla mezzora, dopo una conclusione di poco alta di Valente, il solito Kanoute ha vinto un duello a destra ed ha crossato, Plescia s’è trovato tutto solo, poteva schiacciare in rete di testa ma ha mandato alto in pessima coordinazione.