Gds: “Palermo. Rotoli, Orlando scrive a Draghi. Servono circa quattro milioni, Il sindaco: «Risorse straordinarie o sarà emergenza sanitaria»”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul caos infinito dei Rotoli di Palermo con Orlando che avrebbe chiesto aiuto al premier Draghi.

Il Comune sventola bandiera bianca e chiede fondi straordinari a Roma per evitare l’emergenza sanitaria al cimitero dei Rotoli. Quella temuta, forse già per strada, ma che al momento non è stata ufficializzata. Passo che però adesso sembra vicinissimo e sarebbe un bel guaio. Con l’Ente in pre-dissesto finanziario, i soldi non ci sono e la situazione sta precipitando: servono quasi 4 milioni di euro per approntare una risposta decente ed in tempi veloci.

Due i conti previsti in questo piano della spesa presentato al governo nazionale: i 38 mila e 700 euro del preventivo fornito dall’Esercito per fare gli scavi e posizionare i loculi ipogei che attualmente sono posteggiati nei viali. Ma soprattutto, ed è la novità, gli oltre 3 milioni e 600 mila euro che stanno sotto la riga tirata nella colonna come computo totale dei nuovi spazi per le sepolture, circa 1400, individuati a giugno in uno studio di fattibilità dall’architetto e rup Giovanni Sarta.

La lettera con l’accorato appello è firmata da Orlando ed è indirizzata sostanzialmente al presidente del Consiglio Mario Draghi e ai ministri di Difesa e Salute. Il cimitero di Santa Maria dei Rotoli vive una stagione emergenziale per l’indisponibilità di posti in campi di inumazione e di loculi di numero adeguato alle esigenze cittadine, ribadisce Orlando, che ha determinato anche per l’incidenza negativa degli effetti della pandemia, circa 900 feretri in deposito. «Occorre attivare azioni sinergiche che consentano di decongestionare nel più breve tempo possibile gli impianti cimiteriali cittadini come richiesto anche dal prefetto – scrive il primo cittadino -. Ho ha già disposto l’adozione di ulteriori provvedimenti di carattere emergenziale orientati a prevenire i rischi igienico-sanitari che tuttavia non hanno scongiurato l’incremento delle salme a deposito».