Gds: “Palermo «Mi hanno fratturato un braccio e poi costretta a mentire». La casa di riposo era un lager per gli ospiti”

L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sulla casa di riposo lager a Palermo, appartenente alla onlus “I nonni di Enza”.

Non lo sapevano i tre fratelli Ingrassia, ma da due mesi telecamere e microspie registravano tutto. «Era un inferno, le badanti non facevano altro che picchiare me e gli altri anziani», racconta l’ospite che grazie a una telefonata ha fatto scattare la denuncia e le indagini: «Per me questa è stata un’esperienza terrificante. Durante il mio soggiorno venivo sempre maltrattata sia fisicamente e soprattutto moralmente. Mi chiamavano continuamente “puttana” offendendomi gratuitamente».

«Mi strattonavano, mi tiravano i capelli, mi picchiavano con calci nelle gambe, tutto per futili motivi. Mi hanno reso la vita impossibile, tant’è che io più volte ho chiamato per farmi trasportare in un’altra casa di riposo. Ricordo che una volta mi hanno rinchiuso in una stanza togliendomi il telefono per non farmi fare telefonate alla polizia…Non mi davano i farmaci previsti. Non mi hanno mai dato gocce di
farmaci per dormire, però ricordo che quando bevevo l’acqua o altre bibite erano sempre amare e dopo che bevevo mi sentivo stordita».