Gds: “Palermo, botte ai vigili. Arrestato figlio del boss”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’aggressione ad alcuni Vigili urbani alla Vucciria.

Sarebbe stato Salvatore Di Giovanni, 32 anni, il figlio di Tommaso, ritenuto il boss della cosca di Porta Nuova, assieme ad altri tre amici –tutti identificati – ad aggredire due vigili urbani lo scorso novembre in via Chiavettieri. La Procura ha chiesto e ottenuto quattro misure cautelari per le accuse a vario titolo di lesioni in concorso, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Il gip Andrea Innocenti ha così disposto il carcere per Di Giovanni e per un altro pregiudicato, che però è ancora ricercato, mentre gli altri due indagati, Giuseppe Polizzotto e Vincenzo Di Giovanni, entrambi di 26 anni, sono stati sottoposti all’obbligo di dimora dalle 21 alle 7 del giorno successivo. Ad incastrarli sono stati i video delle telecamere installate nel mercato della Vucciria in cui si vedevano chiaramente i protagonisti della violenza: gli investigatori li hanno poi identificati facendo anche un riscontro incrociato con le foto presenti nei database delle forze dell’ordine e con quelle pubblicate sui social network, in particolare su Tik Tok.

I due agenti della polizia municipale erano stati inviati dalla sala operativa per un controllo in un locale di via Chiavettieri, una delle zone più affollate della movida della città, che ancora a notte inoltrata proponeva ai clienti la musica oltre i decibel consentiti. Una volta arrivati, però, non hanno quasi avuto neppure il tempo di scendere dall’auto, subito circondata da una folla di persone che gridavano insulti e minacce colpendo gli sportelli e i finestrini con schiaffi e pugni. All’improvviso uno di loro ha aperto lo sportello colpendo l’ispettore alla guida con una bottiglia di birra in faccia mentre il collega, che stava cercando di aiutarlo, è stato travolto da calci e pugni ed è dovuto rientrare nel mezzo di pattuglia.

Approfittando di un varco erano riusciti a fuggire e si erano diretti al pronto soccorso del Policlinico dove venivano venivano riscontrati due traumi facciali guaribili in dieci e sei giorni. Secondo  a ricostruzione della polizia, l’uomo che aveva lanciato la bottiglia era proprio Di Giovanni: quest’ultimo, infatti, era stato immortalato mentre arrivava a bordo della Smart di un amico che è stato identificato grazie alla targa. Gli investigatori, dai profili di Tik Tok dell’automobilista, hanno poi individuato il figlio del capomafia che i due vigili hanno riconosciuto attraverso le foto segnaletiche.