Gds: “L’isolamento finanziario inizia a dare i suoi frutti e Putin alza i toni verso la comunità internazionale: «Le sanzioni una dichiarazione di guerra»”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla guerra in Ucraina,

Le sanzioni mordono la Russia e provocano l’ira di Vladimir Putin che alza il tiro nella sua escalation di minacce: «Sono una dichiarazione di guerra», ha tuonato. In una giornata nella quale la diplomazia sembra congelata e non si riesce neanche ad aprire i corridoi umanitari la Russia si trova a dover fare i conti con un isolamento finanziario che sta entrando a regime. A darne conferma indiretta è lo stesso Putin: «molto di ciò che sta accadendo ora e di ciò a cui stiamo assistendo e di ciò che accadrà è senza dubbio un modo per combattere contro la Russia. E queste sanzioni che ci vengono imposte sono come una dichiarazione di guerra».

In effetti, come si può leggere nei rarissimi siti indipendenti russi che ancora operano a rischio di pesantissime pene detentive, la popolazioni inizia a toccare con mano quanto le sanzioni impattino sulla vita quotidiana. Sul sito di Meduza ad esempio diversi cittadini raccontano come la loro vita lavorativa sia già stravolta dagli effetti delle sanzioni e tutti coloro che lavoravano con compagnie internazionali rischiano di trovarsi in pochi giorni senza lavoro.

Ecco perché Mosca ha annunciato che ci sarà bisogno di intervenire con misure eccezionali: «la situazione dell’economia russa è in questo momento straordinaria, ciò richiede misure straordinarie», ha fatto saper il Cremlino, ovviamente senza specificare quali saranno queste misure per affievolire l’effetto delle sanzioni. Il portavoce del Cremlino si è limitato a dire che che è in preparazione «un pacchetto di misure» al quale il governo sta «sta lavorando intensamente». compromesso è chiaro anche da quanto emerso ieri a Bruxelles dove dalla Commissione europea fanno sapere che è stato raggiunto l’accordo dei 27 per mettere fine allo status di relazioni privilegiate con la Russia all’Organizzazione mondiale del Commercio (Wto).