Gds: “Il capitano a Roma per l’incontro con gli arbitri della Lega Dilettanti: «Ho ancora il sangue che mi ribolle nelle vene…»

L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le parole del capitano del Palermo, Mario Alberto Santana dopo il successo di Biancavilla: «In soli quattro minuti siamo riusciti a ribaltare una gara che poteva essere compromessa dopo appena 20 secondi, questo dimostra che se tutti siamo motivati e concentrati al massimo possiamo raggiungere qualsiasi risultato. Non possiamo concederci alcuna distrazione, neanche quella di guardare la classifica o i risultati delle altre squadre, contro di noi gli avversari provano a fare la gara della loro vita con motivazioni altissime». L’argentino – si legge – con il Palermo ha segnato in serie A, serie B e serie D oltre che in Coppa Uefa, e all’appello manca la serie C, obiettivo dei rosanero:  «Il nostro è un gruppo costruito per vincere il campionato, quindi non c’è da stupirsi dei risultati ottenuti finora. Va però dato alla società il merito di aver messo in piedi in pochissimo tempo una struttura organizzativa che ci consente di lavorare al meglio». Presente a Roma, dove ha preso parte all’incontro organizzato con gli arbitri dalla LND, Santana ha parlato dell’importanza di essere capitano: «Ho ancora il sangue che mi ribolle nelle vene, non sono tornato a Palermo in vacanza per passare le giornate a mare a Mondello. Questa città mi ha dato tantissimo nella mia vita e non parlo soltanto di calcio, quando quest’estate c’è stata la possibilità di tornare non ho esitato un attimo. Anche da lontano in questi ultimi tempi ho sofferto insieme alla gente di Palermo per le sorti del vecchio club e sono fiero di poter oggi contribuire alla rinascita. Indossare la fascia di capitano è un orgoglio ed una grandissima responsabilità nei confronti della squadra, della società e dei nostri tifosi che hanno un grandissimo senso di appartenenza e ieri sera mi hanno fatto emozionare, poche volte nella mia carriera ho ricevuto un’accoglienza così, voglio ringraziarli di vero cuore».