Gazzetta dello Sport: “Parma, la A è in bilico. Palermo ammesso in giudizio? I dettagli”

“Vigilia di Parma-Spezia, Emanuele Calaiò contatta su whatsapp l’avversario Filippo De Col. Primo messaggio (citiamo testualmente): «Ehi Pippein, non rompere il cazzein venerdì, mi raccomando amico mio (segue emoticon con bacio e cuoricino)». Secondo messaggio:«Dillo anche a Claudien (il compagno Terzi, ndr), soprattutto col rapporto che avete con me». C’è un terzo messaggio – che viene spedito più tardi, quando evidentemente Calaiò si rende conto di aver commesso una leggerezza, e specifica che stava «scherzando» – che non sappiamo se sia stato messo agli atti. La Procura federale potrebbe aver ritenuto i primi due sufficienti a formulare al termine delle indagini a carico di Calaiò e, per responsabilità oggettiva, del Parma, le seguenti incolpazioni: a carico del giocatore la violazione dell’articolo 7, commi 1 e 2, del codice di giustizia sportiva; a carico del club dell’articolo 7, comma 2, e dell’articolo 4, comma 2. In sintesi: Calaiò e il Parma, per cui nelle prossime ore arriveranno i deferimenti, dovranno difendersi in giudizio (si sono affidati all’esperto Eduardo Chiacchio) dall’accusa di aver tentato un illecito sportivo. ILLECITO? Dunque, alla fine, dopo un lungo confronto con i suoi collaboratori, il procuratore Giuseppe Pecoraro ha optato per l’accusa più grave, che se accolta dal Tribunale federale nazionale (processo previsto non prima di 10-15 giorni), potrebbe causare una lunga squalifica al giocatore e una sicura penalizzazione al club. Quando, nel caso, applicarla, è uno dei domandoni di queste ore. La premessa è che sembra davvero impensabile che si possano rigiocare i play off, cui tecnicamente il Parma penalizzato avrebbe diritto. Per tanti motivi, ne citiamo uno: dal 1 luglio tanti giocatori potrebbero non essere più tesserati per iclub con cui hanno disputato la stagione appena conclusa. Con questa premessa, proviamo a rispondere con l’ausilio di uno dei massimi esperti, Mattia Grassani: «La penalizzazione se afflittiva deve essere scontata nel campionato in cui è stata commessa la violazione, quindi la Serie B 2017-2018 –sostiene il legale bolognese – diversamente, ma questo solo se la sanzione fosse pari a 1 punto, andrebbe applicata alla prossima stagione». Questo perché, se non si possono rigiocare i play off, l’unica classifica di riferimento resta quella della regular season, che il Parma ha concluso al secondo posto con 72 punti, gli stessi del Frosinone (nel frattempo promosso in A), uno in più del Palermo, ma con il vantaggio degli scontri diretti. Ecco perché è probabile che con 1 punto di penalizzazione il Parma conserverebbe la Serie A, mentre con una penalità superiore «restando valida la classifica della regular season –conclude Grassani –a beneficiarne sarebbe il Palermo che andrebbe in A». O SLEALTÀ? Il club rosanero è molto interessato e chiederà di costituirsi in giudizio come contro interessato. Attenzione, però, a dare per spacciato il Parma. Non è scontato, anzi, chel’impianto accusatorio regga alla prova del Tribunale federale nazionale. La Procuraci ha pensato a lungo, non tutti i collaboratori di Pecoraro concordavano con la linea più colpevolista. Nemmeno loro, probabilmente, si stupirebbero se alla fine i giudici dovessero decidere di derubricare le violazioni contestate a Calaiò e al Parma alla semplice slealtà sportiva. In questo caso, gli emiliani se la caverebbero con un’ammenda e salverebbero la Serie A”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.