Gazzetta dello Sport: “Pallotta prova la retromarcia. Ora Spalletti come la prenderà?”

“Una cosa è certa, se il Palermo dovesse retrocedere in B la Roma si sarebbe tolta un problema. Dato che sono tre stagioni che a Trigoria, prima delle sfide coi rosanero, ne succedono di tutti i colori. Dall’uscita del 30 maggio 2015 di Garcia («Gap con la Juve incolmabile, è destinato ad aumentare. Noi prima di comprare dobbiamo vendere») alla cacciata di Totti da Trigoria del 21 febbraio 2016 fino al cataclisma di ieri, quando Pallotta ha prima criticato nettamente Spalletti e il vecchio d.s. Sabatini e poi provato a ritrattare. Un po’ quello che gli è successo altre volte, quando dopo dichiarazioni intempestive è stato costretto ad intervenire nella radio di casa per mettere una toppa al buco. Ieri è successo alle 13, le 7 di mattina a Boston. Una corsa contro il tempo per evitare che quel buco diventasse una voragine con la conferenza di Spalletti.

IL PRIMO JAMES… Pallotta, come spesso gli succede, ha parlato di fandonie, fake news, invenzioni. Poi, però, ci sono gli audio (l’intervista a Sirius XM FC) e le sue parole sono proprio quelle: «Sono frustrato: a Lione abbiamo giocato bene, ma poi è finita la benzina. Alcuni giocatori sono stanchi per i troppi minuti, colpa degli infortuni e degli errori nel mercato estivo, sulle scelte di chi tenere e chi no. Abbiamo dato in prestito giovani che ci avrebbero fatto comodo per far respirare i titolari. Le altre squadre stanno godendo dei loro benefici, in futuro si cambierà. A 5 minuti dalla fine Strootman, che è un guerriero, camminava. E Fazio è stanco, negli ultimi due anni non ha giocato molto. Prima del Napoli avevo parlato con Franco (Baldini, ndr) e non avevo buone sensazioni sulla formazione. Salah è entrato a 35 minuti dalla fine e abbiamo creato 8 occasioni e preso due pali, forse poteva entrare prima o dall’inizio». Poi il passaggio sulla Nike («Non sono per niente soddisfatto dell’accordo») e sullo stadio: «Ci porterà nella top 10 dei ricavi in Europa».

…E IL SECONDO Apriti cielo, Roma si è infiammata subito e le critiche a Pallotta si sono sprecate. Il pericolo, però, era la replica di Spalletti. Insomma, urgeva l’intervento riparatore. «Non mi permetterei mai di criticare pubblicamente Luciano, in caso glielo direi di persona – chiarisce Pallotta –. Alcuni giocatori erano in difficoltà, ma può succedere, con tutte quelle partite ravvicinate». E siccome pure Sabatini non l’ha presa bene, pronto a dire la sua presto, ecco l’altro tentativo riparatorio: «Il mercato non è facile e Walter ha svolto un lavoro straordinario per 4 anni (in realtà più di 5, ndr), non volevo criticarlo. I suoi meriti sono superiori agli errori. Quello che volevo dire è che abbiamo tanti giovani talenti, non mi piace darli in prestito ad altre squadre. È frustrante vederli o non giocare o far così bene altrove». Ma quali sono i giovani a cui si riferisce Pallotta? E i vari Vermaelen, Mario Rui, Grenier e Gerson che ne pensano? Loro non bastano a far rifiatare i titolari?

E POI LUCIANO Poi è il turno di Spalletti. Poteva essere durissimo ed invece ha cercato di giustificare Pallotta: «Il presidente mi ha fatto dire qualcosa da Baldissoni. Per me voleva motivare e difendere i giocatori, magari mettendo in discussione l’operato dell’allenatore. Ci siamo impantanati con una ruota nel fango e la colpa è mia, ma so che abbiamo i cavalli per uscirne fuori e tornare sulla strada giusta». Tranne poi però chiarire due cose.Il discorso sui giovani: «Se la strada è quella, poi bisogna smettere di parlare di vittorie finali, altrimenti la cosa non sta in piedi. Noi per ora vogliamo ancora vincere. E se non vinco vado via, l’ho già detto». E l’utilizzo di Salah: «Senza di lui abbiamo sempre vinto, poi lo tengo fuori un tempo e diventa fondamentale». Chiusura sulla Juventus: «Non ho firmato nessun precontratto». A margine, stasera c’è anche il Palermo. Qualcuno se lo ricorderà?”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.