Gazzetta dello Sport: “Palermo sempre più multiculturale. Squadra senza frontiere con 15 bandiere diverse”

“Quindici nazionalità diverse, 16 con quella del nuovo allenatore che, ironia della sorte, dopo un lungo connubio PalermoArgentina, si ritroverà senza alcun connazionale in rosa (ad eccezione di Vazquez ormai è «italiano»). I rosanero sono sempre più internazionali e multiculturali ma quella odierna è un’invasione per certi versi unica. Restano lontani i record esagerati dei 26 stranieri della stagione 2012-2013 e non ci sono nemmeno più le colonie slovene (4 in rosa nel 2010-2011) o argentine (7 nell’anno della retrocessione in B). MELTING POT Oggi a Palermo si assiste a un miscuglio di lingue più marcato della scorsa stagione. Niente più clan, ognuno con la propria esperienza calcistica. Un rappresentante a Paese, due per Slovenia (Struna, Andelkovic) e Svezia (Hiljemark e Quaison che è di padre ghanese). Con l’italianizzazione di Vazquez, l’unico argentino è il nuovo tecnico, Barros Schelotto. Dal Sudamerica arrivano il venezuelano Arteaga, l’uruguaiano Brugman e il brasiliano Cassini (resterà?). Dall’America Centrale proviene Gonzalez (Costa Rica), dall’Africa il marocchino Lazaar non considerando più il connazionale El Kaoutari, a un passo dall’addio. La novità è l’espansione ad est. Ok gli slavi, oltre ai due sloveni ci sono il croato Jajalo, il serbo Djurdjevic e il macedone Trajkovski, raramente però si erano visti polacchi come Cionek (nato in Brasile), ungheresi come Balogh, bulgari come Chochev. Gli svedesi dovrebbero diventare 3 con Augustinsson, a chiudere il cerchio la Svizzera, patria di Morganella. Gli italiani? Ad oggi sono 14 su 30, meno del 50% come da tempo accade in casa Palermo. E pensare che il primo anno di A dell’era Zamparini erano 23 su 26 e gli stranieri merce rara: solo Conteh, Mariano Gonzalez e Santana”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.