Gazzetta dello Sport: “Palermo, che farsa! E’ il settimo avvicendamento della stagione. Zamparini ora ripensa a Iachini e congela Gerolin”

Passano gli allenatori, ma il Palermo resta prigioniero delle sue inquietudini. Contro il Torino l’accoppiata Bosi-Tedesco si gioca il futuro in 90 minuti, con addosso il fiato di Beppe Iachini. L’addio formale a Schelotto (settimo avvicendamento stagionale) ha tinte burocratiche. In realtà Maurizio Zamparini non se l’è sentita di chiedere la deroga per iscriverlo al prossimo supercorso di Coverciano e (implicitamente) garantirgli un rinnovo di contratto. Problemi di dialogo (non solo di lingua) in questo mese di coabitazione hanno ostacolato il loro rapporto, tanto da determinare quest’ennesimo divorzio in corsa. RIFLESSIONI In queste ore, però, il presidente rosanero sta anche vagliando l’idea di richiamare l’allenatore uscito di scena a novembre dopo aver battuto tutti i record di permanenza nella gestione zampariniana. Evidentemente il numero uno dei siciliani vuol capire se Iachini ha lo spirito giusto per pilotare la squadra verso la salvezza. In questa stagione le polemiche hanno guastato non poco i rapporti interni, a cominciare proprio da quello tra Zamparini e Iachini, troppo spesso in disaccordo. IL VERTICE La scelta di rinunciare a Schelotto è maturata in un summit ad Aiello del Friuli, nel quartier generale del patron del Palermo. A dimostrazione che il terreno è friabile, c’è il verdetto che di fatto emargina Manuel Gerolin, l’architetto dell’opzione argentina. Il d.s. rosanero in questi frangenti è all’estero, nella sua naturale mansione di cacciatore di talenti. Questa sostanziale uscita di scena è il primo segnale di un cambio di rotta che potrebbe preludere a un raffreddamento dei rapporti anche con i consiglieri presidenziali per il mercato di gennaio. Ci riferiamo a Predrag Mijatovic, a Niko Curkovic e a Vlado Lemic, gli ambasciatori di un progetto internazionale che fatica a prendere piede. E anche su questo versante Zamparini comincia a tentennare. Alla sua creatura siciliana ci tiene tanto. Dal 2002 ha collezionato stagioni anche memorabili e a 74 anni vorrebbe un aiuto, non solo finanziario. Da almeno due anni cerca soci che lo aiutino a dare un futuro al club. Anche per questo ha ascoltato i consigli degli influenti amici stranieri, sperando che strada facendo condividessero con lui la responsabilità societaria. O favorissero l’arrivo di nuovi investitori. Ma per vedere risultati in tal senso occorre pazienza e nel frattempo è rimasto irrisolto il problema della gestione del gruppo. Così la ruota gira ancora. In quale direzione? Di sicuro il Palermo non può perdere tempo né rischiare di farsi risucchiare in fondo alla classifica. Stavolta Zamparini ha un compito più difficile che mai. In gioco non c’è solo il futuro più immediato. Le prossime mosse peseranno più di un semplice cambio di allenatore.