Gazzetta dello Sport: “Non basta una «Iena» normalizzata dal ruolo presidenziale per fermare un branco di lupi feriti”

“Non basta una «Iena», per di più normalizzata dal ruolo presidenziale, per fermare un branco di lupi feriti, però come consuetudine tv almeno sa ficcare il naso tra i problemi. E così la «prima» di Paul Baccaglini da patron del Palermo finisce sì secondo pronostici – vince la Roma 0­3 grazie alle reti di El Shaarawy, Dzeko e Bruno Peres – ma anche con un caso bello chiaro che raccontiamo subito: al minuto 5 del primo tempo, un lancio di Chochev finisce sui piedi di Nestorovski che, da posizione defilata, fa partire un tiro­cross su cui Szczesny pasticcia buttandosi la palla in porta. Attimi di festa per i rosanero e di esitazione per Rocchi, che poi annulla perché, secondo lui Aleesami avrebbe toccato la palla per l’attaccante macedone, che a quel punto sarebbe in fuorigioco. Le immagini smentiscono, ma Baccaglini sa bene che «show must go on» e così da quel momento la gara s’incanala secondo i binari previsti, ovvero prezioso regalo della squadra giallorossa al presidente Pallotta, che oggi compie 59 anni, sperando di placarne i mugugni con la ritrovata vittoria dopo 3 sconfitte di fila e il risorpasso per il 2° posto ai danni del Napoli. ESORDI E TURNOVER In attesa della partita di ritorno di giovedì contro il Lione, Spalletti cambia 6 giallorossi rispetto ai titolari visti nell’andata di Europa League, con l’esordio dal 1’ dell’ottimo Grenier che, in coppia con Paredes, dà vita a una mediana tutta nuova, con Nainggolan in appoggio a un attacco di scattisti composto da Salah ed El Shaarawy, mentre Bruno Peres e Mario Rui si occupano delle fasce. Cambia anche Lopez che accantona Posavec e fa esordire in Serie A il giovane portiere Fulignati, finora visto solo in Coppa Italia. I rosanero, che tra l’altro devono fare a meno anche degli squalificati Rispoli e Balogh, hanno una modestia di fondo che il primo tempo evidenzia. La palla gira sempre con un tempo di ritardo, Nestorovski è isolato e la difesa fatica a tenere la linea del fuorigioco. Nessuna meraviglia, perciò, che il gioco lieviti solo nella ripresa, con l’ingresso di Diamanti, che almeno dà qualità sulla trequarti. Insomma, alla Roma basta chiudere bene le linee di passaggio e leggere i lanci per poi ripartire negli spazi. Al 22’, infatti, è già vantaggio, dopo che Grenier fa spiovere in area un cross per El Shaarawy su cui Morganella è in ritardo. Anzi, i giallorossi potrebbero anche raddoppiare se Rüdiger, servito da Paredes, non tirasse alto da ottima posizione (38’) e una bella combinazione Salah­Grenier­Nainggolan non fosse finalizzata per centimetri (42’). DZEKO TRENTA Nel segno di Diamanti, la ripresa è più vivace. Il primo intervento però è di Fulignati, che stoppa la doppietta di El Shaarawy. Poi però arriva del lavoro anche per Szczesny, che nel giro di 10’ dice di no a un bel diagonale proprio di Diamanti e un tiro di Morganella. Sono passati 15 minuti del secondo tempo, ma basta l’ingresso di Dzeko e il disegno di un 3­4­3 più solido nel tenere la palla alta per sgonfiare i rosanero. Il bosniaco prima tira alto un campanile di Fulignati, poi però chiude la partita segnando su suggerimento di Nainggolan su cui Andelkovic annega (31’). Per il centravanti è il 30° gol stagionale, ma la festa giallorossa non è finita, perché al 46’ in contropiede, su assist di Strootman, Bruno Peres fa tris. E buon per i rosanero che Totti decida di non entrare per un mal di schiena che gonfia subito un mini­caso. Morale: il Palermo deve trovare avversari del suo livello per salvarsi, mentre la Roma fa il rabbocco di punti e fiducia in vista del Lione. Giovedì, in fondo, sarà gloria o processi”. Questo quanto si legge su “La Gazzetta dello Sport”.