Gazzetta dello Sport: “La doppia spinta di Corona: «Catania-Messina, divertite». Corona: «Niente pronostici, ma insieme risaliranno in classifica»”

Il mare fisso sullo sfondo, a moltiplicare, suggestioni ed emozioni. Quel blasone che le disgrazie cicliche non potranno mai scalfire. La curva che ti spingeva come un vento soprannaturale, imprendibile, imprevedibile. Catania e Messina: esperienze che hanno lasciato il segno nel cuore di Giorgio Corona. Per ragioni diverse, in contesti diversi, ma all’interno di storie scritte con l’unico linguaggio che «Re Giorgio» ha utilizzato per esprimere se stesso: il gol, in tutte le latitudini e indossando tante maglie. «Straordinario l’anno in Serie A col Catania. Esordio indimenticabile: gol decisivo al Cagliari, in esterna. Avevo 32 anni, chi l’avrebbe mai detto? Il calcio è così, ama sorprenderti, e non smette mai».

EPILOGO AMARO Già, al punto che l’addio al calcio professionistico Corona lo ha dato all’interno di un film che pareva diretto dal più sadico dei registi. Il pallone lo ha tradito, all’ultima curva. «Quel derby perso dal Messina con la Reggina ai playout è un tatuaggio per me indelebile». È stata anche l’ultima partita di Lo Monaco da presidente del Messina: «Quando si perde la colpa è di tutti, in primis di chi comanda». In settimana ha detto che CataniaMessina non è un derby: «Lo è e come. Sarà una sfida vibrante, vincerà chi sarà più attento. Le difese saranno decisive».

ANALISI DA ESPERTO Sentire Corona parlare di difesa fa un po’ strano. Paolucci e Pozzebon: chi è il vero attaccante di razza? «Sono forti entrambi. Pozzebon però deve stare più vicino alla porta. Anch’io quando non mi arrivavano palloni era tentato dall’andare a prendermeli in difesa, ma è sbagliato. Paolucci è tornato a Catania per una scommessa importante e difficile. Può essere decisivo». Glissa sul pronostico, evita proiezioni scomode: «Può succedere di tutto. Al momento Catania e Messina non hanno la classifica che mi aspettavo. Questo torneo non fa sconti, ma risaliranno». Un po’ scontato, se gli chiedi per chi farà il tifo: «Spero in una bella partita». Eppure Corona è stato avvistato al San Filippo: «Sono un abbonato del Messina da 2 anni. Adesso ho l’opportunità di portare più spesso mio figlio allo stadio».

BABBO GOL Papà a tempo pieno. Tre figli, il maschio gioca nelle giovanili del Palermo. Attaccante, come il 42enne «Re Giorgio»: «Non sono uno di quei padri che si avvinghiano alla rete dei campi. Potrei dargli migliaia di consigli, ma lascio fare al suo allenatore. Lo richiamo solo quando non lo vedo sorridere». Nostalgia del campo? «No, non mi manca». Silenzio. Corona riflette 5 secondi. Poi riattacca: «Vedendo quello che c’è in giro, potrei scendere in campo anche oggi»“. Questo quanto riporta l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.