Gazzetta dello Sport: “Il turn over di Stellone fa vincente il Palermo, col Cosenza altro giro di giostra”

Il Palermo di Stellone viene da una striscia positiva importanti, infatti sono ben 10 i punti conquistati con l’allenatore romano nelle sue prime 4 partite di questa stagione in rosanero. La chiave di queste vittorie è sicuramente il turn over ragionato di Stellone, che ha praticamente fatto ruotare tutti i componenti della squadra. Ecco il punto della “Gazzetta dello Sport”:

“Quando la rotazione è un’opportunità e non una punizione.I punti di vista cambiano a seconda di come la si vede. C’è quello di un top manager come Sarri che punta sempre sugli stessi 11, al massimo 13 giocatori,c’è quello,con le debite proporzioni, di Stellone che del turn over, negli ultimi tre match, ha fatto l’arma in più del Palermo. La Premier e la Serie A non sono di certo la Serie B, il distacco è abissale. La gestione sagace, però,di una rosa«monstre»come quella rosanero in un campionato ricco d’insidie può fare la differenza. Stellone sa di avere un organico di 28 giocatori che,più o meno,si equivalgono e in questa categoria possono incidere parecchio. Gli esiti del mercato estivo,per quanto non programmato in questo modo all’inizio, hanno emesso questa sentenza. Allora perché non attingere a piene mani dall’organico? Soprattutto quando gli impegni, come negli ultimi 14 giorni, sono stati ravvicinati. CHE NUMERI I risultati, finora, parlano chiaro: 10 punti nelle quattro gare sotto la gestione del tecnico romano, 7 quelli arrivati attraverso la rotazione dei giocatori,le due vittorie con Lecce e Carpi in trasferta e il pari interno con il Venezia. In queste tre gare Stellone ha alternato ben 18 giocatori che diventano 20 con le sostituzioni in corso di gara. E ancora mancano all’appello Chochev ed Embalo ,finora inutilizzati.Con il Lecce,rispetto alla gara con il Crotone, ne ha cambiati 5, con il Venezia 6, con il Carpi addirittura 7, anche per le assenze di Trajkovski, Bellusci e Murawski. Un dato in crescendo che si è arricchito anche dell’esordio stagionale in porta di Pomini. Quello del portiere non è un ruolo che solitamente si presta all’alternanza degli interpreti, eppure l’ex attaccante di Napoli e Torino ha deciso di concedere la vetrina anche a chi la scorsa stagione era stato il protagonista assoluto in quel ruolo nella seconda parte della stagione. Un segnale importante che apre a tre considerazioni:l’intenzione da parte dell’allenatore di far sentire tutti parte integrante del progetto ambizioso di ritornare in Serie A, l’esistenza di uno spogliatoio unito e la consapevolezza di avere un gruppo che segue la sua guida tecnica. Stellone ce l’ha, per carisma, per impatto sui giocatori e per il modo in cui gestisce le situazioni. PRIMATO Il rendimento in campo diventa l’esatta conseguenza,perché la rotazione dei giocatori da una partita all’altra non ha inficiato i risultati positivi. Lo dice la classifica con il secondo posto agguantato dai rosanero,ma anche quella parziale delle ultime quattro giornate,ovvero quelle della gestione Stellone, in cui il Palermo è primo. Dietro seguono Brescia e Pescara. Il Benevento è quarto, mentre altre big come Crotone e Verona sono quattordicesime. Se si aggiunge anche che in questo momento i rosanero sono la formazione con il
migliore rendimento esterno del campionato con 3 vittorie e un pareggio si capisce come la strada intrapresa è quella che porta dritto in paradiso. Il Palermo, insomma, può contare su due squadre quasi di pari livello da poter utilizzare a seconda delle esigenze e degli imprevisti. Rinunciare contemporaneamente a Bellusci, Murawski e Trajkovski come nel match di Carpi dell’altra sera, non sarebbe stato semplice per nessuna squadra. I rosanero, invece, non solo hanno sopperito alle assenze ma hanno addirittura stravinto. ULTIMO ATTO Di sicuro Stellone non applicherà il turn over ad oltranza, lo ha anche detto, lo ha utilizzato in questo periodo di incontri ravvicinati per non stressare oltremodo i giocatori ed evitare brutti infortuni. Quello con il Cosenza dovrebbe essere l’ultimo atto della rotazione massiccia, poi si valuterà a seconda delle esigenze e degli avversari”