Gazzetta dello Sport: “Il Barbera non dà credito ai rosanero”

“Nessuna sorpresa, giusto una rimpatriata per pochi intimi. Era l’atmosfera che si respirava ieri sera tra gli spalti del Barbera per la prima uscita ufficiale del Palermo, elettrizzante e col sollievo finale della qualificazione ai rigori. Insomma, sembra passata già una vita da quel Palermo-Frosinone che, oltre a illudere i tifosi rosanero che già assaporavano il gusto della promozione, ha fatto registrare quasi il tutto esaurito. E, invece, non sono trascorsi nemmeno due mesi da quel 13 giugno. Da lì in poi solo delusioni. Sul campo, dopo la partita dai mille veleni di Frosinone e poi nelle aule di giustizia sportiva. TRA RABBIA E DELUSIONE Proprio la delusione si è fatta decisamente sentire nelle presenze (poche) di ieri al Barbera per il secondo turno di Coppa col Vicenza. Intutto 5.766 tifosi rosanero. In pratica, quasi le stesse presenze (5.424) che si sono
registrate esattamenteunanno fa, quando il Palermo faceva il suo esordio, sempre in Coppa Italia, contro la Virtus Francavilla. Certo, poi si può parlare del caldo e di una città semivuota per le vacanze che per molte persone sono già iniziate. Ma non c’è dubbio che se la scorsa stagione fosse finita come tutti speravano, ci sarebbe stata più gente per la prima gara dell’anno. Invece, nell’animo dei tifosi si avverte ancora delusione e rabbia. Uno stato d’animo che emerge anche dai cori che dalla Curva Nord inferiore partiti contro la Lega Calcio. VECCHIA GLORIA Nonostante tutto, però, i pochi tifosi rosanerodi ieri sono stati sempre generosi con la squadra. A cominciared agli applausi che hanno accompagnato l’ingresso in campo dei giocatori, guidati dalla capigliatura biondo platino di capitan Nestorovski. E se in Curva l’apporto alla squadra,durante la partita, non è mai mancato, in tribuna si faceva vedere, invece, una vecchia gloria di un Palermo che fino a pochi anni fa faceva sognare il suo pubblico. Ieri, infatti, allo stadio c’era Fabio Simplicio. La silhouette non è più quella degli anni in cui giocava, ma evidentemente il suo legame con la città è rimasto intatto. Un rapporto, invece, storicamente in dissolubile con Palermo è quello che ha Zdenek Zeman, per il quale questa città rappresenta la sua seconda casa. Anche l’allenatore ieri erain tribuna al Barbera”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.