Gazzetta dello Sport, ex rosa: “Il Gallo canta al tramonto. Belotti salva il Toro e sgambetta la Samp”

L’edizione odierna scrive della doppietta realizzata dall’ex rosa Belotti ieri nel match tra Sampdoria e Torino: “E quando finalmente un po’ di sano coraggio ha preso il posto di uno sconcertante rattrappimento da paura, Sampdoria-Torino si è trasformata in una partita di calcio – degna dei due allenatori seduti in panchina – da melassa di non gioco che era stata fino al 20’ della ripresa. E’ successo tutto in meno di mezzora: il segnale che si era cambiato finalmente canale l’avevano dato un pallone rubato da Dodò (2° assist consecutivo) e poi un lampo di Muriel (2° gol consecutivo, il primo di testa in Serie A), per stappare la partita. Secondo premio al coraggio: Ventura aveva appena scelto il tridente, aggiungendo Maxi Lopez, e una percussione di Immobile sulla sinistra, storpiata da Ranocchia, ha offerto a Belotti la palla dell’1-1. Il titic-titoc da sbadigli è diventato un ping pong infernale: Viviano non ha avuto paura a buttarsi sui piedi di Immobile che aveva già visto la porta libera e il gol del 2-1; Soriano ha chiuso gli occhi e ha cercato il palo più lontano, con un destro a giro disegnato, per illudere la Samp; ancora Immobile ha sgasato sulla sinistra per recapitare il pallone del 2-2 sulla testa di Belotti. A 5’’ DALLA FINE Per il cronometro mancavano 5 secondi alla fine: l’ultima spallata alla paura di un’altra sconfitta che avrebbe spaventato il Toro più di quanto non avevano fatto i tre grossi petardi fatti esplodere la notte della gara accanto all’hotel dov’era in ritiro la squadra. Un pareggio che alla fine ha premiato le scelte di Ventura, che pure aveva iniziato escludendo Bruno Peres, Baselli e Immobile. E lascia alla Samp la sensazione di grande occasione buttata per tornare alla vittoria, che manca da cinque partite, dopo 4 sconfitte di fila. Peccato per quella prima ora di idee poco chiare, errori in serie e improvvisazioni di due squadre sotto ritmo e prevedibili, più concentrate a «chiamare» fuori l’altra che a cercare il modo per colpirla. Cortissime, ma più per prudenza che per organizzazione. Montella da subito aveva faticato a far funzionare la chiave che aveva scelto: doppio trequartista (Soriano e Correa) dietro Muriel, per garantirsi equilibrio contro il centrocampo a cinque del Torino, ma anche la giusta dose di creatività. Non pervenuta. I due non sono riusciti a scoprire la linea a tre granata risucchiando fuori Maksimovic e Moretti, ma neanche a disturbare in pressing l’avvio dell’azione del Toro. Le fasce erano rimaste a lungo praterie inesplorate, dunque la partita era diventata solo una grande ammucchiata al centro del ring, con le squadre ammassate in pochi metri. Finché non hanno deciso di giocare finalmente a calcio, e ci sono finalmente riuscite”.