Gazzetta dello Sport: “È un Palermo di Diamanti, Fiorentina irriconoscibile”

“Il Palermo (stavolta) non frena, la Fiorentina frana. Un soprassalto di orgoglio e i siciliani formato Diamanti stendono la Viola sformata da una stagione di luci e ombre e, soprattutto, dalle scelte di Paulo Sousa, in quello che si palesa ormai come un malinconico fine ciclo di un tecnico con la valigia pronta da tempo. In una giornata di ritrovata allegria e calcio vero, i rosanero tornano a vincere al Barbera dopo quasi 3 mesi (l’ultimo acuto col Crotone il 5 febbraio), regalano al loro presidente Paul Baccaglini il primo successo della sua gestione e rinviano il verdetto della retrocessione aritmetica in B. LEADER Gli umanissimi eroi di giornata di Bortoluzzi, stretti attorno al leader Diamanti, al 100° gol in carriera, riescono a vincere dopo un anno una gara di A con due reti di scarto e mettono a nudo i limiti caratteriali della Fiorentina, brava a trovare le motivazioni contro l’Inter e poi a squagliarsi al primo sole siciliano quando c’è da combattere in trincea per tenere accesa la fiammella della zona Europa. E invece, dopo essersi arrampicati sul tetto della squadra di Pioli una settimana fa, i toscani sono già costretti a discenderne perdendo così, probabilmente, l’ultimo treno destinazione Europa League. QUANTI ERRORI Al Barbera succede che la Viola, di cui era già nota l’allergia alle sfide con le ultime della classe, sbagli interpretazione del match: consente al Palermo di allestire un barrierone in difesa impenetrabile e di ripartire di slancio all’occorrenza, producendo solo un giro palla sterile senza verticalizzazioni e velocità adeguata sulle fasce. Onesta, almeno, la disamina finale di Sousa: «Dopo il primo tempo di Pescara, questa è stata la peggiore partita da quando alleno a Firenze. Mancanza di movimento e rapidità, non abbiamo reso quello che potevamo e dovevamo rendere». A corollario delle amare parole dell’allenatore, occorre pure sottolineare l’illogicità di alcune sue scelte, tra cui l’impiego di Borja Valero in troppi ruoli (ala, centrocampista e a volte pure terzino), la rinuncia a Bernardeschi giudicato guarito nel pre­gara e l’aver buttato nella mischia troppi «trequartisti» alle spalle di Babacar, finendo così per agevolare il compito ai padroni di casa. UMILTÀ Ne viene fuori una gara in cui il Palermo per la prima volta dopo troppo tempo si sente protagonista. Bastano i soli due tiri in porta del match per aggiudicarsi la seconda partita interna della stagione: una punizione gioiello di Diamanti, un nome che ritrova la sua dignità (proprio perché finalmente gioca…), e un’incursione di Aleesami culminata con un dribbling su Sanchez e con un tocco preciso sul palo più lontano. In mezzo tanta lotta a centrocampo e quell’umiltà di gruppo che invece manca alla Fiorentina, apertamente contestata dai tifosi viola al seguito all’arrivo all’aeroporto di Punta Raisi nel dopo­gara.”. Questo quanto riportato da “La Gazzetta dello Sport”.