Gazzetta dello Sport: “Due gol al Palermo: il Barbera applaude il Venezia è secondo”

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla sconfitta rimediata dal Palermo contro il Venezia.

È un Venezia da standing ovation, come quella riservata dal Barbera a Joel Pohjanplao che con una doppietta ha trascinato i suoi ancora al secondo posto, almeno per una notte, rivendicando ambizioni di promozione diretta. Vanoli ha imbrigliato Corini con una gara perfetta sotto il profilo tecnico e dell’intensità. Troppo bello da vedere il Venezia nell’estensione della manovra, nella copertura del campo dove ha trovato quasi sempre la superiorità territoriale e nei duelli personali. Troppo brutto il Palermo, che oltre a fallire l’ultima chiamata per il secondo posto è apparso spaesato e inconsistente in fase difensiva.

Contestazione Corini è uscito sotto la contestazione pesante dello stadio («Corini vattene via»), la sua squadra con una bordata di fischi che avevano già fatto capolino all’intervallo. Anche le scelte del tecnico non sono apparse efficaci, soprattutto in corso di gara. Per il Palermo la sosta di campionato sarà piena di scorie pesanti. Una batosta così pone molti interrogativi su criticità mai risolte (soprattutto a livello difensivo) e per le quali vanno trovati correttivi immediati nell’ottica del migliore piazzamento possibile ai playoff.

Il Venezia può pensare seriamente alla Serie A perché ha dimostrato di avere numeri importanti, non solo per l’attacco devastante, ma anche per una consapevolezza che l’ha portato a vincere il primo scontro diretto lontano da casa. Trame di gioco chiare, veloci, dettate dalla regia e dai cambi di gioco di Tessmann (convocato con Busio nella nazionale olimpica degli Stati Uniti per amichevoli contro Gambia e Francia) e dagli inserimenti delle mezzali preziose nelle due fasi. L’inizio era sembrato l’alba di una gara combattuta, il Palermo però è durato davvero troppo poco.

Nella ripresa Corini ha rivoltato la squadra con tre cambi, ma Vasic, Graves e Aurelio non hanno spostato l’inerzia di un secondo round in cui soltanto la traversa di Ceccaroni è stata l’unico sussulto da parte di un Palermo in grande difficoltà fisica. Il Venezia avrebbe potuto arrotondare con Candela e Pierini. Lo ha fatto nel finale — dopo aver gestito la gara con un sapiente palleggio — con Gytkjaer nel recupero, dopo che lo stesso Pohjanpalo aveva sfiorato il tris, prima di uscire tra gli applausi.