Gazzetta dello Sport: “Dambros, il rigore “rubato” per far innamorare Messina”

L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” riporta le parole di Dambros, eroe in casa FC Messina. Lucas Dambros, per gli amici Guga:«Già, un’invenzione di mio zio Cesar». In onore del tennista brasiliano Gustavo Kuerten, soprannominato per l’appunto Guga. Un nomignolo che poi diventa un ripiego necessario: «Quando andai a fare il provino all’Internacional Porto Alegre, a 8 anni, c’erano tipo 8-9 Lucas. E allora mi chiesero di trovare un’alternativa. Io l’avevo pronta». Il brasiliano è nella storia con quel rigore – procurato e trasformato in oro dal brasiliano ex Trapani contro il Savoia- che ha consegnato una vittoria eroica alla banda di Gabriele. In 9 contro 11. Lui cade in area, l’arbitro indica il dischetto. Dambros afferra il pallone: non ci sono gerarchie prestabilite che tengano. Tira lui, lo ha deciso: «Facundo– cioè Coria, rigorista designato, ndr – non mi ha chiesto nessuna spiegazione. Mi fa: “Vai, è il tuo momento”». Il segreto, spiega Dambros, è lo spirito del collettivo: «Abbiamo avuto bisogno di tempo. In passato, per esempio dopo un gol preso, capitava di demoralizzarci. Poi le cose sono cambiate. Anche dentro me. Io, per dire, non digerivo l’idea di partire dalla panchina. Nel tempo ho capito che la squadra viene prima. E questo è merito del capitano, Giuffrida, che mi ha fatto scoprire un lato di me che non conoscevo. Così domenica, a fine partita, gli ho detto:“Grazie, Giovanni”».