Gazzetta dello Sport: “Colpi di yuan, la Cina fa shopping in Italia”

“Il crollo delle Borse cinesi spaventa il mondo, perché se il Dragone rallenta la sua corsa l’effetto domino è devastante per tutti. Anche nel calcio la Cina spaventa il mondo, ma per motivi opposti: la grande liquidità, unita alle nuove ambizioni pallonare, la sta rendendo un interlocutore di grido, in uno scenario sempre più globale. Il diktat del presidente della Repubblica popolare, Xi Jinping, è stato chiaro: ospitare un’edizione della Coppa del Mondo, possibilmente vincerla. Nell’economia delle contraddizioni – capitalista e dirigista assieme – sono passati subito dalle parole ai fatti. PRECEDENTI Non è che la Cina si affacci ora sulla scena della compravendita dei calciatori. Nel 2012 lo Shanghai Shenhua ingaggiò Drogba e Anelka, l’anno prima il Guangzhou Evergrande rese l’argentino Dario Conca uno dei giocatori più pagati del globo, con uno stipendio di 10 milioni di euro. I cinesi avevano già fatto shopping in Italia, con lo stesso Guangzhou, guidato da Marcello Lippi alla conquista della Champions asiatica, che nel 2014 convinse Diamanti al trasferimento per la disperazione dei tifosi del Bologna, seguito qualche mese dopo da Gilardino. Adesso, però, c’è qualcosa di diverso. Si ha come la sensazione che la Cina possa essere un concorrente in più sul mercato, e non semplicemente il rifugio per un fine carriera dorato. Le operazioni narrate negli ultimi giorni testimoniano un salto di qualità, firmato dal Jiangsu Suning: l’acquisto del rossonero Luiz Adriano per 15 milioni; l’offerta di altri 15 milioni all’Inter per Guarin, con quadriennale da 6 milioni a stagione per il colombiano; il tentativo portato avanti con il romanista Gervinho dopo il rifiuto del doriano Eder. SCALATA Il Jiangsu Suning ha spedito un emissario in Italia per fare spesa. E per le casse sofferenti dei club tricolori il tintinnio dello yuan esercita un fascino quasi irresistibile. Il Jiangsu Suning è l’ultimo nome nuovo tra i paperoni cinesi. In realtà la squadra di Nanchino, antica capitale della Cina, è stata fondata negli anni Cinquanta ma tutto è cambiato a dicembre, quando il Jiangsu Sainty si è trasformato, appunto, in Jiangsu Suning. Il motivo? È stato rilevato dal Suning Commerce Group, azienda leader nel commercio dell’elettronica con oltre 1600 negozi in Cina: un gioiellino da 14 miliardi di euro di fatturato che ha catturato l’interesse di Alibaba, il gigante del web, ora azionista al 20%. Bene, il Suning Commerce Group si è comprato la squadra di calcio per 73 milioni di euro giusto qualche settimana fa e ha promesso investimenti massicci non solo sulla rosa ma anche sul management e sulle strutture per far spiccare il volo al Jiangsu, piazzatosi al nono posto nell’ultima Chinese Super League. CHE INTRECCI Diversificare è il verbo preferito dei big dell’industria cinese. E il calcio, con tutti i suoi risvolti politici e sociali, è uno dei terreni preferiti per compiere investimenti alternativi e far mettere a frutto la liquidità presente a bilancio. In particolare, il Suning Commerce Group ha intravisto nel Jiangsu Sainty un’opportunità in linea col suo piano di sviluppo mirato su Internet e sulla caccia alla clientela giovanile. Non è un caso se lo stesso Alibaba aveva già messo piede nel calcio, acquistando nel 2014 il 50% del Guangzhou Evergrande. E che dire di Dalian Wanda, l’impero di Wang Jianlin, proprietario dell’agenzia di marketing Infront, azionista al 20% dell’Atletico Madrid, sbarcato di recente a Hollywood con l’acquisizione dello studio di produzione di Batman e Godzilla? Il calcio, entrato da tempo a pieno titolo nell’industria dell’intrattenimento, fa parte di questa visione strategica a 360 gradi. La Cina, dopo aver fatto i soldi con le esportazioni a basso costo, vuole dimostrare di essere qualcosa di diverso rispetto ai luoghi comuni imperanti in Occidente. Il compito dei ricchi uomini d’affari, che non fanno mai nulla che possa dispiacere al Partito comunista, è perfettamente allineato a questa missione. Ecco perché lo shopping in Italia è destinato a continuare. Presto si capirà se è riservato solo ai calciatori”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.