Gazzetta dello Sport: “Barzagli, Belotti e l’Italia. Tutto l’azzurro di Palermo”

A vederli sul manto del Barbera contro l’Albania ci si rende conto di un’era che si è chiusa. Andrea Barzagli e Andrea Belotti, osannati da uno stadio che è stato loro in epoche diverse, sono l’emblema di un ponte lungo 10 anni. Un arco di tempo in cui il Palermo di Zamparini ha ballato tra campionato e partecipazione alle coppe europee. Dalla Serie A dopo 31 anni partita col centrale protagonista, oggi della Juve, a quella riconquistata appena tre anni fa con il Gallo in rampa di lancio. Nel mezzo tanti giocatori rosanero arrivati in azzurro: il primo fu Luca Toni, poi a seguire Andrea Barzagli, Cristian Zaccardo, Fabio Grosso e Simone Barone. Tutti eroi del Mondiale vinto in Germania nel 2006. Sono anni in cui si rafforza il filo tra la Nazionale e Palermo dove storicamente l’Italia viene a giocare sapendo di poter contare su un fattore campo notevole. Perché il Barbera (peccato per la festa rovinata dai tifosi albanesi), anche quando si chiamava solo Favorita, è stato un vero e proprio fortino. In 14 partite disputate qui dal 1952 ad oggi, l’Italia ha vinto 12 volte, poi ha collezionato un pareggio e una sconfitta (contro la Croazia nel 1994).

PROTAGONISTI La gestione Zamparini, oltre a concedere giocatori alla causa azzurra coincide anche con una serie di cinque vittorie di fila dell’Italia al Barbera, dal 2­1 del 2004 sulla Norvegia per le qualificazioni al Mondiale del 2006, fino all’1­0 sulla Bulgaria del 2015 nelle qualificazioni all’Europeo dello scorso anno. Match vincenti, grazie anche ai calciatori rosanero: Luca Toni segnò il suo primo gol ufficiale con la maglia azzurra nella vittoria contro la Norvegia e Cristian Zaccardo realizzò la rete decisiva contro la Slovenia nel 2005. Con quel gol l’Italia ottenne la matematica qualificazione al Mondiale tedesco. Il filone rosanero in azzurro proseguì con Sirigu, Cassani, Bovo e Balzaretti. Ultime consistenti tracce in Nazionale del Palermo che, di fatto, dal 2011 al 2015 non ha più presentato elementi meritevoli di convocazioni. Fino, appunto, a due anni fa. Quando Franco Vazquez è entrato nel mirino di Antonio Conte. Per un totale di 10 giocatori che hanno dato riverberi rosanero all’azzurro.

IL GRANDE RAMMARICO Un novero di cui non fa parte Belotti, il ragazzo prodigio scaricato troppo presto da Zamparini con una cessione frettolosa al Torino dove poi è esploso fino a diventare il capocannoniere di questo campionato, oltre che mister 100 milioni per qualsiasi club che intendesse comprarlo. Chissà che effetto farà all’ex presidente vedere un giocatore che ha raggiunto un valore così elevato pensando che fino a due stagioni fa era suo. Oggi quella clausola rescissoria farebbe le fortune del Palermo che lotta disperatamente per non retrocedere“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.