Florentino Perez fa la vittima: «Ci hanno voluto uccidere, ma la Superlega non è morta. Per uscire bisogna pagare una penale»

L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” riporta le dichiarazioni di Florentino Perez, presidente del Real Madrid, dopo il naufragio della Superlega.

Si è messo nei panni della vittima: «Ci hanno voluto uccidere, come se avessimo tirato una bomba atomica. Mai vista tanta aggressività. Di gente che non vuole perdere i propri privilegi. La Superlega non è morta. Dicono che la Juve se n’è andata, e non è così. Dicono che il Milan se n’è andato, e non è così. Anche gli inglesi sono ancora dentro, come il Barça. Siamo ancora tutti dentro perché per uscire bisogna pagare una penale. Abbiamo deciso di prenderci una pausa per cercare di spiegare un progetto al quale abbiamo lavorato per tre anni. E che forse abbiamo illustrato male. Ma non ce ne hanno dato il tempo, ci hanno attaccato con un’aggressività incredibile».

«Tra noi 12 c’è sempre stata una inglese meno convinta degli altri, e che ha contagiato negativamente il gruppo. Tra le altre inglesi ci sono diverse persone in là con gli anni, si sono spaventati. Ci sono tanti americani che hanno club in Nfl, in Nba, hanno altri interessi, non si aspettavano questa aggressività. Avevamo un accordo vincolante ma abbiamo preferito farci da parte».